Cresce più lentamente che altrove il mercato online, ma il consumatore prima si informa sul web .
Secondo le stime degli osservatori più esperti, online si sono venduti nel mondo lo scorso anno circa 300 milioni di dollari di vino: non un grandissimo quantitativo in rapporto ai 16/17 miliardi di dollari del totale del mercato enologico mondiale.
Si tratta di un dato certamente in forte espansione: in tutto il mondo tranne che in Italia. Gli acquisti di bottiglie di vino nel nostre Paese infatti crescono soprattutto in cantina: il dato sulle vendite di prodotto in aziende/cantine è molto vicino al mezzo miliardo di euro. Anche considerando il comportamento degli acquirenti del comparto agriturismo e enoturismo, vanno bene le vendite online dei pacchetti di ospitalità e ricettività: ma il vino si compra in loco.
Magari dopo un assaggio o una degustazione: il contatto con il territorio e il produttore, la visita in cantina sono, in Italia come per altro anche in altri Paesi mediterranei, fattori determinanti nella scelta di un vino. Certo i giovani sono più propensi all’acquisto online degli anziani e molto conta anche la dimensione urbana in cui si vive: più la città è grande e caotica più il vino viene acquistato sul web con la stessa frequenza, o quasi, di un maglione o di una borsetta.
Ma essere presente sul web per un vino è comunque di grande importanza: oltre il 50% di chi acquista nei canali tradizionali ha visto quella bottiglia e prodotti analoghi su di un canale online. In buona sostanza, essere su di un portale di e-commerce può essere per un vino una nuova forma di pubblicità commerciale, di promozione e di valorizzazione del prodotto stesso.
A questo punto però, è indispensabile che le piattaforme di e-commerce siano costruite da esperti, che sappiano canalizzare e penetrare il prodotto e che possano fornire al consumatore le informazioni che sono cercate da chi vuole acquistare un buon vino. Ancor più rilevante questo aspetto quando si parla di piattaforme che incidono sulle scelte dei clienti stranieri, ai quali deve essere illustrato il valore del Made in Italy, della produzione del vino e del territorio d’origine.