Gli incontri della Regione hanno avviato un dialogo sul domani con grossisti e mercati generali .

Ovviamente in videoconferenza, l’Assessorato all’agricoltura della Regione Veneto ha promosso un incontro con i grossisti, i rappresentanti dei grandi mercati ortofrutticoli del Veneto (Verona Mercato, MAAP di Padova e C.O.M di Treviso), dei mercati dei produttori (Chioggia e Lusia) e di Federdistribuzione per approfondire l’analisi sullo stato della crisi generata dal Covid-19. Un confronto di dati e idee che fa seguito a quelli con il ‘Tavolo verde’ regionale, gli operatori della filiera del latte, del settore ortofrutta e del florovivaismo.
Il sistema delle grandi catene dei supermercati e ipermercati registra in questi giorni incrementi di fatturato del +14-15% a livello nazionale, con aumenti delle vendite di frutta e verdura del +10-12%. Diversamente i grandi mercati ortofrutticoli regionali registrano solo nelle due prime settimane di marzo un calo dei volumi e del fatturato del -20-25% , con punte fino al -40 % per i grossisti del Maap di Padova, a causa del crollo del turismo e del fermo totale della ristorazione. Per i produttori diretti di radicchio, primizie e ortaggi in foglia, lo stop dei mercati rionali e delle fiere di primavera ipoteca il 70% del fatturato annuale e getta nell’incertezza totale aziende agricole, centri di raccolta e l’intera filiera territoriale.

Giuseppe Pan
Assessore all’agricoltura


La crisi dettata dall’emergenza Coronavirus deve diventare occasione per ripensare il modello distributivo delle filiere agroalimentari venete e per impostare un ‘nuovo Rinascimento’ dell’economia regionale, e in particolare dei comparti del ‘food’ e del ‘wine’ che sono l’asse portante dell’industria turistica e dell’export veneto.
Dobbiamo farci trovare pronti alla ripartenza, progettando sin d’ora nuove sinergie tra le catene della grande distribuzione, le grandi piattaforme distributive dei mercati all’ingrosso, le realtà dei mercati dei produttori e le nuove catene distributive al dettaglio, per rilanciare, in Italia e all’estero, immagine, qualità e vendita del Made in Italy.
Presto arriveranno aiuti e finanziamenti dall’Unione Europea e dallo Stato italiano: è mia intenzione progettare l’impiego delle risorse straordinarie che arriveranno per sostenere l’evoluzione del nostro modello produttivo e distributivo e creare piattaforme, strutture di servizio e impianti di trasformazione e stoccaggio oggi indispensabili per la tenuta delle filiere e la loro competitività nei mercati nazionali e internazionali.