Un decreto del Governo ‘premia’ con maggiori risorse i contratti tra agricoltori e trasformatori
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il decreto attuativo della Legge di bilancio 2020 con il quale si istituisce il Fondo per la competitività delle filiere agroalimentari e se ne dispone il riparto tra le aree geografiche del Paese.
Definito ‘decreto competitività’, lo strumento “punta sulle filiere che maggiormente si adattano alla possibilità di sottoscrizione di contratti di filiera – sottolineano al Ministero alle politiche agricole – in modo da moltiplicare l’effetto dello stanziamento pubblico attraverso la stabilizzazione dei rapporti tra agricoltori e trasformatori. A questa categoria appartengono gli interventi proposti su mais, legumi e soia, che si aggiungono così al grano”.
Il decreto estende il modello dei contratti di filiera del grano (40 milioni di euro complessivi fino al 2022) anche a mais, legumi e soia con un contributo pari a 100 euro per ettaro coltivato nell’ambito di contratti di filiera. Lo stanziamento previsto ammonta a 11 milioni di euro complessivi per il mais e 9 milioni di euro per legumi e soia.
Giuseppe Pan
Assessore all’agricoltura
I produttori veneti sono artefici del primo accordo quadro di filiera sottoscritto tra Organizzazioni professionali agricole, Consorzi delle denominazioni d’origine, Cooperative agroalimentari, e Associazioni di categoria degli essicatoi e dei centri di raccolta, per le campagne cerealicole del triennio 2020-22.
Un patto, adottato per la prima volta e su base volontaria, per controllare i prezzi di acquisto e di vendita del mais da granella, ma soprattutto per tutelare la qualità e la sicurezza della filiera agro-zootecnica.
Il granturco è strategico per le filiere agro-zootecniche-alimentari, in particolare per le produzioni Dop. E l’accordo quadro sul mais da granella prevede che tutti i soggetti aderenti utilizzino solo prodotto a origine italiana certificata. Il decreto competitività ora aggiunge un ulteriore vantaggio economico a questa operazione di difesa della filiera agro-alimentare del Made in Italy sposata dalle imprese venete.