L’attività industriale della filiera è fondamentale per la produzione alimentare e per l’export .
L’agroalimentare non si è mai fermato: anche in tempo di coronavirus, l’approvvigionamento alimentare non può sospendere la propria attività, indispensabile al pari di quelle farmaceutica, dell’energia e della logistica. Così, già il Dpcm del 22 marzo già consentiva a una serie di aziende al di fuori dai settori indicati, di andare avanti con determinate produzioni qualora fosse dimostrato, e comunicato alle Prefetture, che la loro attività è necessaria alle imprese ritenute indispensabili.
«Resta bloccato il 70% delle aziende italiane – spiega Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia – e questo significa che il settore agroalimentare non può andare avanti senza la riaperture di altre filiere funzionali, da quella della componentistica a quella delle macchine agricole industriali».
«Se oggi mi serve l’imballaggio, domani mi servirà il trattore o la seminatrice. Quando dall’estero ci chiederanno lumi sui tempi che occorrono per le forniture, i nostri principali clienti internazionali non potranno mai accettare di sentirsi rispondere ‘non lo so’ e, di fronte a questa incertezza, si rivolgeranno alla Cina per la componentistica o alla Germania, perché facciano quello che l’Italia non sta facendo più».
Secondo Filiera Italia se non si riapre il 4 maggio anche il manifatturiero, la crisi potrebbe portare a un calo del Pil tra il -12% e il -14%, oltre a un crollo dell’export del -10% circa.
Ad oggi, secondo i dati di Coldiretti, il 70% delle imprese agroalimentare esportatrici a marzo ha segnalato un calo delle vendite per le disdette. A pagare il conto più pesante sono stati il settore del vino e del florovivaismo, ma difficoltà sono segnalate anche per ortofrutta, formaggi, salumi e conserve.
Tra i nodi da sciogliere anche quello dei lavoratori stagionali nei campi, tutt’altro che risolto: circola una bozza di legge in 18 articoli nella quale si parla di regolarizzazione, tramite una semplice dichiarazione di emersione dei rapporti di lavoro. Ma solo nelle prossime settimane sarà presa una decisione in merito.