Si mangia meno frutta e verdura fresca, si dedica più tempo per cucinare i cibi e si spreca meno
Altroconsumo che ha condotto un’indagine statistica sull’andamento dei consumi degli italiani in questo periodo di emergenza sanitaria e su come sono cambiate le abitudini alimentari in questi periodi di isolamento familiare. L’indagine è stata condotta sulla base di 1.044 interviste a persone di età compresa tra i 18 e i 74 anni, distribuiti come la popolazione generale per genere, età, livello di istruzione e area geografica.
In generale ne è emerso che gli italiani dedicano più tempo alla cucina, che sprecano meno cibo, consumano meno prodotti freschi e sono ancora più attenti al prezzo dei prodotti. Dalle risposte degli intervistati emerge che il 41% butta meno cibo rispetto a prima dell’emergenza Covid-19.
Aumentano anche le corrette abitudini contro lo spreco alimentare come pianificare i pasti e fare prima una lista della spesa (il 39% lo fa più spesso per entrambe le voci) e riutilizzare in cucina di più gli avanzi (33%). Inoltre, stando all’indagine, si cucina di più (49%), ma anche si mangia di più (35%). Crollano gli ordini a domicilio, rispetto a prima dell’emergenza: il 40% degli intervistati ne fa di meno, il 16% ne fa di più.
Come in tutti i periodi di crisi, cresce l’attenzione ai prezzi e il 34% dichiara di farci più caso rispetto a prima. Il 30% compra meno cibi freschi (frutta, verdura, carne, pesce…) ed aumentano gli acquisti di surgelati e degli alimenti in scatola (circa il 30%).
Quanto a snack dolci e salati, il 25% ne compra meno, mentre un 22% ne compra più di prima. Circa la spesa, un 25-30% si rivolge più di prima all’online o ai piccoli negozi di quartiere; il 50% fa meno la spesa al supermercato rispetto a prima, ma c’è anche un 44% che ha mantenuto la stessa frequenza.