Lettera al Governo per chiedere IVA agevolata al 10%, fattura all’incasso e posticipo versamenti
FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, scrive ai Ministri Teresa Bellanova, Politiche Agricole, e Roberto Gualtieri, Economia e Finanze, affinché intervengano per sostenere il settore vitivinicolo e il settore Horeca, il canale che comprende aziende alberghiere, di ristorazione, di catering, oltre ai bar e ai ristoranti.
Il lockdown conseguente alla diffusione della pandemia ha infatti fortemente provato questo comparto e si è fortemente riflesso sull’attività di quei vignaioli indipendenti che non hanno nemmeno avuto la possibilità, come altri grandi produttori, di compensare le perdite attraverso i canali online.
La Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti raccoglie attualmente circa 1300 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 95 sono i milioni di bottiglie commercializzate e un fatturato totale si avvicina a 0,8 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 330 milioni di euro.
Alla luce della situazione che ha portato alla sospensione di tutte le attività di somministrazione e tenuto conto anche che la loro ripresa ed il loro ritorno a livelli economici pre-pandemia saranno incerti, difficoltosi e lunghi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti ha chiesto ai Ministri che, fino al 31/12/2023, l’IVA relativa alle vendite di vino all’Horeca sia esigibile solo al momento dell’incasso delle fatture e non al momento della consegna o della spedizione. La richiesta, quindi, è che anche la fattura sia emessa solo dopo aver incassato il corrispettivo dovuto.
Per le vendite già effettuate, da marzo in avanti, e per le quali è già stata emessa la relativa fattura di vendita, la FIVI richiede che l’IVA sia considerata “in sospeso” e che diventi esigibile soltanto all’atto dell’incasso della stessa precedentemente emessa. Inoltre FIVI per favorire l’acquisto di vino e per sostenere il settore vitivinicolo, ha chiesto anche che, fino ad almeno il 31/12/2023, l’aliquota IVA non sia quella ordinaria del 22%, ma quella agevolata del 10%.Tre le azioni che i Vignaioli chiedono urgentemente al Governo per superare l’attuale crisi che mette a rischio la sopravvivenza stessa dei piccoli produttori indipendenti.