Un accordo commerciale con gli USA permetterebbe l’import di carni con trattamenti vietati in UE
I britannici, che pure per la Brexit hanno votato, oggi hanno paura: rischiano di essere invasi dalla carne di pollo disinfettata con acidi o cloro e quella di animali trattati con ormoni della crescita.
L’equazione è semplice e dimostra che, fuori dall’Europa e dai suoi prodotti tutelati da norme precise a difesa dei consumatori, le importazioni da oltre Atlantico rischiano di portare sulle loro tavole britanniche più chimica che carne. Lo rivela un sondaggio di “Populus” per il gruppo di tutela dei consumatori “Which?” secondo il quale per il 95% dei cittadini del Regno Unito è importante mantenere gli standard alimentari esistenti e impedire la vendita di prodotti in arrivo dagli Stati Uniti.
La ricerca ha rivelato che l’86% teme che gli standard alimentari in Gran Bretagna possano essere indeboliti nell’ambito di potenziali accordi commerciali, soprattutto quello con gli Stati Uniti di Donald Trump. Il governo del premier inglese Boris Johnson sta già concordando nuovi trattati di libero scambio e all’inizio del mese si è rifiutato di assicurare che avrebbe mantenuto un precedente impegno a mantenere il cosiddetto ‘pollo al cloro’ lontano dagli scaffali del Regno Unito, in quello che da alcuni è stato considerato un segno del fatto che i negoziatori britannici starebbero subendo, e anche accettando, la pressione della controparte statunitense.
La pratica di usare acido lattico o cloro in Europa è vietata da anni perché nei fatti è un trucco per permettere alle fattorie intensive di risparmiare allevando animali in condizioni malsane per poi disinfettarne la carne una volta macellata. Il dibattito si è molto riacceso nel Paese dopo che mesi fa il popolare tabloid Daily Mirror ha pubblicato un reportage proprio sulle fattorie statunitensi mostrando un quadro veramente terribile, con migliaia di polli tenuti in stanze dove manca l’aria aria, con pochissimo spazio e con i corpi coperti di piaghe.