I dati del mese di maggio dicono che nell’eurozona gli ordini alle imprese crescono troppo piano
Nel mese di maggio le vendite al dettaglio di abbigliamento e calzature nei 19 Paesi dell’area euro sono aumentate del +147% rispetto ad aprile: dato assai amaro visto che in confronto a maggio 2019 le vendite risultano praticamente dimezzate.
Come pubblicato da Eurostat, complessivamente le vendite al dettaglio nell’Ue-19 hanno messo a segno un +17,8% in maggio, una performance record da quando è iniziata la rilevazione di questo dato e un andamento oltre le stime degli economisti, che in media prevedevano un aumento del +15% su base mensile. Il recupero arriva dopo il -12,1% di aprile e il -10,6% di marzo. Rispetto al maggio 2019 le vendite sono diminuite del -5% circa: una percentuale comunque migliore del -7,5% medio previsto dagli economisti.
Questi dati, come nota il Financial Times, contrastano con altre statistiche. Per esempio gli ordini ricevuti delle fabbriche tedesche, che tra aprile e maggio sono aumentati del +10%, come riportato dall’Ufficio Federale di Statistica.
Si tratta di una performance inferiore alle previsioni degli economisti che indica, a fronte di un salutare recupero della domanda nell’eurozona, un più debole aumento al di fuori della stessa. Infatti gli ordini tedeschi sono aumentati del +12%, quelli nell’eurolandia hanno messo a segno un +21%, mentre nel resto del mondo l’aumento si è limitato a un +2%.
Il fatto che gli ordini alle imprese tedesche di maggio siano inferiori del -30% rispetto al primo trimestre 2020 e al maggio 2019 dice molto sul livello di profondità della recessione globale. Non va sottovalutato neppure che il fatturato del settore dell’automotive tedesco è migliorato in maggio rispetto ad aprile, ma è inferiore del -47% al dato di febbraio 2020.
In Spagna la produzione industriale di maggio è salita del +14,7%, mentre gli economisti si aspettavano un +16,9% e il dato risulta in contrazione del -25% rispetto a un anno prima.