Il Governo al lavoro per definire i programmi legati al Recovery fund e per il decreto di delega
Rafforzamento della filiera agroalimentare, razionalizzazione della logistica, meccanizzazione del settore: questi alcuni dei principali capitoli sui quali il Ministero delle politiche agricole vorrebbe impiegare la parte di propria competenza delle risorse del Recovery fund, il pacchetto messo in campo dall’Ue per sostenere i Paesi membri nella ripresa post Covid.
Come noto, all’Italia spettano 209 miliardi tra sussidi e prestiti e per accedervi il Governo italiano sta predisponendo un piano di riforma a cui stanno lavorando tutti i Ministeri. Le proposte sono raccolte dal Ciae, il Comitato interministeriale per gli Affari europei. Per quanto riguarda l’agricoltura, stando alle prime stime, le somme impiegate potrebbero aggirarsi su circa 18 miliardi di euro.
I capitoli di intervento sono mirati: oltre ai temi sottolineati all’inizio, si parla anche di rafforzamento dell’infrastruttura irrigua anche in ottica di contrasto ai cambiamenti climatici e, in collaborazione con il Mise, di efficientamento energetico a livello aziendale senza impattare sul consumo del suolo.
Frattanto arriva al vaglio della Commissione agricoltura del Senato il provvedimento di iniziativa governativa “Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di agricoltura e agroalimentare” con il quale si intende affidare all’esecutivo la possibilità di emanare decreti legislativi in materia di agricoltura e agroalimentare finalizzati a semplificare e codificare la normativa di settore.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa ed in questa direzione il Governo potrà adottare le misure che vanno in questa direzione e che possano garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto. Come indica il primo articolo della delega, bisognerà operare riducendo gli oneri regolatori gravanti sui cittadini e sulle imprese e accrescendo la competitività del Paese.