Il parere dell’Autorità europea sulla sicurezza alimentare apre la porta a nuove fonti proteiche
Non è un film dell’orrore, ma una notizia ufficiale: l’Efsa (European Food Safety Authority) ha pubblicato una serie di pareri, tra cui le valutazioni sulla sicurezza degli alimenti derivati da insetti e ha dato parere favorevole all’utilizzo della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata per l’alimentazione umana, intera o sotto forma di farina.
Forse in altri Paesi ed in altre culture alimentari, mangiare larve o insetti non è così repellente, ma anche il mondo occidentale sta valutando di includere nuove sostanze nutritive nella propria dieta.
I cibi a base di insetti hanno un alto contenuto proteico e sostituire gli insetti alle fonti consuete di proteine può portare vantaggi economici per i minori costi di produzione, ma soprattutto benefici ambientali in quanto questi richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e il loro allevamento genera meno gas serra. Resta innegabile però che per la maggioranza degli italiani, almeno per il 54%, l’idea di alimentarsi con delle larve o dei grilli è assolutamente impensabile.
Eppure, il regolamento europeo sui “novel food” del 2018 permette la commercializzazione di insetti a scopo alimentare, sia come nuovi alimenti che come alimenti tradizionali di altri Paesi.
Già da qualche anno la FAO incoraggia il consumo di insetti come fonte di proteine, considerato che nel mondo sono ritenute commestibili quasi duemila specie consumate da più di due miliardi di persone. Dall’Oriente al Sudamerica nei menù è facile incontrare scorpioni, grilli, ragni, cavallette, farfalle. Si va dalla pasta all’uovo con farina di grillo ai millepiedi cinesi arrostiti per renderli croccanti e affumicati, esistono addirittura gli insetti in forma di snack per l’aperitivo: vermi giganti aromatizzati alla paprica o al curry, grilli al curry e cocco oppure gusto barbecue, fino a quelli piccanti al peperoncino.