In Inghilterra e Francia, ma anche sul web, ‘in vendita’ a 300 euro certificazioni contraffatte .
L’Europol ha avvertito gli Stati membri dell’UE sulla presunta circolazione e vendita illegali di falsi certificati di negatività al test molecolare SARS-CoV-2. È il sito ufficiale dell’agenzia finalizzata alla lotta contro il crimine riporta che la notizia relativa alla libera divulgazione di documenti fraudolenti tra le città dell’Unione Europea.
Tra questi, i dati dell’organizzazione segnano l’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, dove è stato smascherato un centro di produzione illegale di risultati negativi al coronavirus. Diversi falsari sono stati sorpresi anche nel Regno Unito mentre vendevano documenti falsificati Covid-19: il prezzo dei prodotti oscilla dai 100 ai 300 euro circa. Altri Paesi colpiti sono i Paesi Bassi e la Spagna.
La diffusione avviene anche online tramite specifici gruppi nelle note chat di messaggistica. Europol riporta l’esistenza di un’applicazione mobile, utilizzata appositamente dai criminali per promuovere la circolazione dei certificati, i cui risultati vengono falsificati manualmente. Tra le attività di criminalità organizzata spiccano quelle dei Rathkeale Rovers, un gruppo di criminali con sede in Irlanda ma che operano a livello internazionale. Sono tutti membri della comunità itinerante dell’Irlanda e usano il lavoro tradizionale dei viaggiatori, come la posa dell’asfalto o il restauro delle abitazioni, a copertura delle attività illegali.
Le autorità con sede a l’Aia dichiarano che i moderni mezzi tecnologici diffusi e messi a disposizione, quali ad esempio stampanti di alta qualità e software, aiutano e accelerano la contraffazione dei documenti: i falsari procedono con le modifiche alterando il loro contenuto.
“Finché resteranno in vigore restrizioni di viaggio a causa della pandemia, è molto probabile che i criminali coglieranno l’opportunità di produrre e vendere falsi certificati di prova Covid-19”, ha detto un portavoce di Europol. Gli Stati membri sono pertanto invitati a condividere con l’Europol qualsiasi informazione pertinente sulle attività criminali impegnate alla diffusione delle false documentazioni ai test COVID-19