I limiti ai viaggi internazionali hanno reso impossibile la partecipazione dei buyers alle fiere
Le fiere della moda di Milano, unite dal progetto espositivo #strongertogether, hanno deciso di rinunciare agli eventi fisici programmati dal 20 al 24 marzo 2021 nel quartiere espositivo di Fieramilano Rho.
Ad annunciarlo gli organizzatori attraverso una nota: “Nonostante l’impegno e la determinazione degli organizzatori, e nel rispetto di aziende, visitatori, buyer e media Micam Milano (il salone internazionale delle calzature), Miple (l’evento internazionale dedicato alla pelletteria e all’accessorio in pelle), TheOne Milano (il salone dell’haut-à-porter femminile), Lineapelle (mostra dedicata a pelli, tessuti, accessori e i componenti più innovativi) e Homi Fashion&Jewels Exhibition, (manifestazione dedicata al bijoux e all’accessorio moda) hanno preso una decisione sofferta, ma doverosa”.
Il Dpcm in vigore, hanno sottolineato gli organizzatori, vieta le fiere in presenza fino al 5 marzo 2021 compreso e, se anche dal 6 marzo verrà riaperta la possibilità di organizzare eventi fisici, non potranno essere garantiti né il livello qualitativo e di prestigio proprie delle manifestazioni.
“Ancora più importante – spiega il comunicato degli organizzatori – è che non potrà essere garantito il significativo afflusso di buyer da tutto il mondo che ha reso questi saloni degli indiscussi punti di riferimento globale. Le limitazioni internazionali, sia sanitarie sia di viaggio e trasporto, non permetterebbero, infatti, a migliaia di visitatori di raggiungere serenamente e in sicurezza Fieramilano Rho”.
La partecipazione è stata il tratto distintivo che ha fatto dell’appuntamento milanese un punto di riferimento internazionale per il settore: basti ricordare che all’ultima edizione fisica, nel settembre 2020, i numeri ufficiali dicevano di oltre 16.000 buyer che hanno partecipato alle fiere.
Nel tentativo di non disperdere completamente questo patrimonio, nelle prossime settimane saranno attivate iniziative digitali su cui saranno canalizzati tutti gli investimenti e gli sforzi degli organizzatori i quali, “pur consapevoli del fatto che gli eventi virtuali non potranno sostituire gli eventi fisici, daranno la possibilità agli espositori di poter presentare in modalità digitale le proprie collezioni e la propria indiscutibile creatività”.