Dopo 250 anni di storia, i fratelli Birkenstock vendono al colosso della moda (obiettivo l’Asia)

Alla fin fine anche Christian e Alex Birkenstock, eredi della dinastia tedesca di calzolai produttori di solette ortopediche già nel Settecento e per tutto l’Ottocento, hanno dovuto arrendersi: lo hanno fatto difronte ai 4 miliardi di euro messi sul tavolo da L Catterton, uno degli operatori che lavorano sotto l’egida del gigante del fashion Lvmh.
Entrano così ufficialmente nel mondo della moda anche gli iconici sandali con le suole di sughero che si erano erette a simbolo dell’anticonformismo e dell’antimoda. Ora cambiano le prospettive della società: Birkenstock cercherà di ritagliarsi nuove fette di mercato in Cina e in India, rafforzando al tempo stesso la sua presenza negli Stati Uniti e in Europa, dove i sandali Made in Germany riscuotono già da tempo un discreto successo.
«Birkenstock è stata fondata quasi 250 anni fa ed è cresciuta fino a diventare uno dei pochi marchi iconici nel settore delle calzature. Apprezziamo veramente i marchi che hanno una così lunga eredità ed ora aiuteremo Birkenstock a realizzare il suo grande potenziale di crescita» dice il magnate francese Bernard Arnault, numero uno di Lvmh.

Non si tratta certo di un affare ‘al buio’: mentre i brand del lusso sono stati duramente toccati dalla crisi innescata dalla pandemia, i conti della società tedesca evidenziano la resilienza delle calzature di Neustadt tanto che l’azienda ha dovuto incrementare la capacità produttiva del proprio sito di Görlitz.
E quei sandali dalla suola di sughero, che in origine dovevano essere una calzatura solamente economica, hanno conquistato le passerelle delle sfilate di moda e sono oggi orgogliosamente indossate dalle star del mondo della musica, dell’arte della moda. Con il risultato, stando ai bilanci, che per il marchio il 2019 è stato un anno particolarmente proficuo e che anche il travagliato 2020 dovrebbe chiudersi positivamente.