Accademici italiani per il ‘NutriScore’ e accese critiche dai difensori della dieta mediterranea
Nuova fiammata di polemiche attorno al NutriScore, questa volta tutta italiana. Come è noto l’Italia si è schierata, nel corso dell’Agrifish di dicembre, contro il sistema francese rompendo l’unanimità che avrebbe permesso di adottare già quest’anno il sistema a cinque colori sulle etichette frontali dei prodotti alimentari.
L’Italia ha proposto un suo sistema, il Nutrinform, mentre Germania, Spagna, Olanda (ed anche la Svizzera) stanno adottandi volontariamente il NutriScore.
A scatenare la polemica nazionale è stata la scelta del consigliere del Ministro della salute, Roberto Speranza, e rappresentante italiano nel consiglio dell’Oms, Walter Ricciardi, che ha firmato, insieme ad un gruppo di accademici di varie università italiane, un appello a sostegno dell’adozione europea del NutriScore. E Ricciadi ha sostenuto anche che, per la sua complessità agli occhi dei consumatori, l’italiano Nutrinform “è inefficace e non supportato da alcuna prova scientifica”.
Immediata e dai toni veementi (quando addirittura ai limiti dell’insulto personale) la reazione del mondo agricolo nazionale. «Non possiamo permetterci di accettare un meccanismo che bollina come “negativi” prodotti come olio d’oliva, parmigiano reggiano o grana padano» ha replicato il sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali, Francesco Battistoni, senatore eletto nelle fila di Forza Italia.
Il presidente della Copagri e coordinatore di Agrinsieme, Franco Verrascina, si dice convinto che siano «le multinazionali ad assoldare esperti per fare interessi che non rappresentano i cittadini italiani e le imprese: perché il Parmigiano Reggiano fa male e i prodotti non naturali no?».
Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, lancia «un invito a tutti gli scienziati italiani che credono nella Dieta Mediterranea di comunicarlo al pari di chi ha invece voluto sottoscrivere l’appello francese».
La chiosa è quella del sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio: «Ribadiamo il nostro deciso no a un sistema che darebbe un bollino “rosso” alle eccellenze del nostro agroalimentare come il Parmigiano Reggiano e l’olio d’oliva e semaforo verde a una bibita gassata».