Tutto rinviato al 2022: nel frattempo molte iniziative nasceranno per sostenere il vino italiano
La 54° edizione di Vinitaly è stata posticipata al 2022 da Veronafiere. Il Salone internazionale dei vini e dei distillati ha dovuto arrendersi alle sempre gravissime incertezze create dalla pandemia sullo scenario nazionale ed estero, con il protrarsi dei divieti agli spostamenti interni e, soprattutto, internazionali.
«In attesa che lo scenario ritorni favorevole – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere SpA – Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore, a partire dal Ministero delle politiche agricole e dall’Ice-Agenzia oltre che a tutte le associazioni e le categorie, per continuare a supportare la competitività del vino Made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis».
In quest’ottica è stata confermata, per il 19 e 20 giugno prossimo a Verona, l’iniziativa “OperaWine”, che festeggia il proprio 10° anniversario, con la presenza di Wine Spectator e delle top aziende del settore individuate dalla rivista americana. «L’evento, tutto declinato alla ripartenza del settore, grazie alla partecipazione di stampa e operatori nazionali e internazionali – commenta il Ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani – farà anche da collettore e traino a tutte le aziende del vino che vorranno partecipare a un calendario b2b che Veronafiere sta già approntando».
Spiaciuti, ma tutti concordi sulla decisione presa e pronti alla cooperazione per tenere comunque alta l’attenzione internazionale sul Made in Italy i commenti del mondo del vino: dal coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari, Luca Rigotti al presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella; dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; dal presidente di Copagri, Franco Verrascina a Sandro Boscaini, presidente di Federvini e al presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona.