Dal Mipaal un Piano Strategico Nazionale per definire la futura Politica Agricola Comune dell’Ue
La Rete Rurale Nazionale del Mipaaf ha organizzato la riunione online del “Tavolo nazionale di partenariato per la costruzione del Piano strategico nazionale (Psn)” con l’obiettivo di tracciare la strada che porterà alla definizione della futura Politica agricola comune (Pac) 2023-2027.
Aperta dal Ministro Stefano Patuanelli, la riunione ha visto la partecipazione dei presidenti delle commissioni Agricoltura di Camera e Senato e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, del ministero per il Sud e la Coesione territoriale, della Transizione ecologica e della Salute, e tutte le principali associazioni di settore, le organizzazioni professionali, sindacali, il mondo della cooperazione.
Obiettivo comune è quello di avviare un percorso condiviso con i rappresentanti del mondo produttivo, istituzionale e della società civile, al fine di contribuire insieme alla predisposizione del nuovo Psn. Tra i vari interventi, il presidente di Copagri, Franco Verrascina, ha sottolineato la necessità che «gli indicatori della PAC, adeguatamente definiti e monitorati, vadano a rappresentare degli strumenti per guidare periodicamente la revisione e gli eventuali riallineamenti delle politiche e degli interventi. La priorità deve continuare a essere quella di difendere il lavoro degli agricoltori, che li rende i primi custodi dell’ambiente e del territorio».
Stefano Patuanelli
Ministro
politiche agricole e forestali
Quella di oggi è una riunione da cui partire e non un punto di arrivo.
La sfida che abbiamo davanti è una sfida impegnativa, affascinante per il nostro Paese, che è quella di costruire un sistema agricolo che possa disegnare un nuovo volto per l’agricoltura che vogliamo nel prossimo decennio.
Sei sono gli obiettivi principali e strategici: potenziare la competitività delle aziende e delle filiere; migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi; rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali; promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità e rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni; infine efficientare il sistema di governance, rafforzando le strutture di gestione amministrative a livello nazionale e regionale.