Hockerty, startup diventata internazionale, offre il capo più casual con una qualità sartoriale .
L’idea è venuta al marchio digitale Hockerty: grazie ad un tool 3D online e a un configuratore sarà possibile ottenere un paio di jeans per uomo realizzati perfettamente ‘su misura’, realizzati su ordinazione da un esperto sarto.
I modelli personalizzabili sono quattro: dritti, slim, skinny e bootcut. Sono disponibili inoltre molteplici opzioni per quanto riguarda la scelta di tasche, patta, cuciture e bottoni, in pratica tutti gli elementi caratteristici del più diffuso pantalone al mondo. Diversi sono anche i tipi di denim disponibili sia per quanto riguarda il lavaggio, le tonalità e le finiture, sia per l’occasione d’uso, business o casual.
Tutti i jeans sono realizzati esclusivamente su ordinazione in soli 20 giorni. Fondata nel 2008, negli ultimi anni Hockerty ha investito molto per garantire i più alti standard tecnologici nel settore della sartoria personalizzata. Grazie ad una collaborazione con il Gruppo Kemin, i jeans sono realizzati generando un risparmio rispetto a un jeans standard pari al -80% di acqua, al -60% di energia elettrica e al -55% di prodotti chimici. È previsto il lancio dei jeans personalizzati anche per donna entro la fine dell’estate.
Ad oggi, Hockerty conta clienti in 143 paesi, produce oltre 1 milione di abiti confezionati, con circa 2.000 km di tessuto utilizzato. Il team è composto da più di 60 persone che si dividono fra gli uffici di Zurigo, Barcellona e Shanghai, ed in quest’ultima città operano prevalentemente gli esperti sarti che realizzano abiti maschili e femminili di tutti i tipi e modelli, sempre rigorosamente ‘su misura’.
Alberto Gil
uno dei fondatori di
Hockerty
Abbiamo fondato Hockerty con l’obiettivo di rendere democratico l’abbigliamento sartoriale. La nostra nuova linea di jeans su misura è un ulteriore passo in questa direzione. Tutti noi meritiamo di avere capi dalla vestibilità impeccabile, adatti alla nostra fisicità e al nostro stile.
Ma, soprattutto, tutti noi abbiamo diritto ad una moda che sia, da un lato, accessibile per tutte le tasche, dall’altro, che abbia un basso impatto ambientale.