In Toscana i primi scioperi, a Milano la prima manifestazione: il sindacato nazionale in allarme
Nell’area fiorentina salgono per il distretto della moda le preoccupazioni del sindacato a causa del concreto rischio di perdere posti di lavoro.
Ad innescare una prima reazione è stato l’annuncio che Salvatore Ferragamo ha aperto una trattativa per cedere la licenza dei profumi. I lavoratori, la Rsu e Filctem Cgil annunciano la loro “forte contrarietà” ed hanno proclamato un’ora di sciopero. Rsu e Filctem Cgil sottolineano che “i lavoratori durante il periodo di pandemia hanno stretto la cinghia, accettando la Cassa integrazione e il piano di programmazione ferie, ma oggi che i mercati stanno riaprendo si aspettano che il loro sacrificio venga ricompensato“.
Ferragamo da parte sua spiega che “l’accordo è volto a garantire un ulteriore impulso al business dei profumi e la continuità della produzione Made in Italy”.
Un’ora e mezza di sciopero anche nella sede di Scandicci di Valentino contro “chiusure e esuberi a livello nazionale, la gestione delle relazioni industriali e la mancanza di un piano di rilancio” spiega la Filctem Cgil di Firenze contestando la scelta di chiudere un sito nel milanese e “l’annunciata chiusura della Linea Valentino Red entro il 2023, con 117 esuberi distribuiti su più siti italiani”.
A questi due casi specifici si aggiunge la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da un anno e mezzo. In una situazione già difficile, determinata dal dibattito nel Governo sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti per i settori in crisi a partire appunto dal tessile, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno deciso di proclamare lo stato d’agitazione su tutto il territorio nazionale, per sollecitare Confindustria Moda alla ripresa delle trattative.
La vertenza interessa 450mila lavoratrici, circa 85%, e lavoratori in circa 45mila aziende: le federazioni sindacali hanno già indetto per il 22 giugno una manifestazione a Milano per la Lombardia e presidi organizzati a livello provinciale nelle altre regioni.