L’intervento del Presidente Mattarella in occasione della “Giornata mondiale dell’alimentazione”
«Lo stato della sicurezza alimentare nel mondo è sensibilmente peggiorato»: lo ha lamentato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo in vista della Giornata mondiale dell’alimentazione, annualmente celebrata il 16 ottobre.
Per il Presidente è «una preziosa opportunità di riflessione sulle drammatiche conseguenze della pandemia, segnate dall’aumento dei livelli di povertà e malnutrizione». Oltretutto, quella di quest’anno è una Giornata particolare in quanto si coniuga con la prossima assemblea mondiale sul clima.
«La Cop26 – ha detto Mattarella –, che vede coinvolta l’Italia in partenariato con il Regno Unito, costituirà una tappa importante di un percorso di attenzione al rapporto tra nutrizione e cura dell’ambiente, tema essenziale se vogliamo consegnare alle giovani generazioni un futuro ricco di opportunità. La comunità internazionale dovrà saper dare adeguato seguito alle raccomandazioni del recente vertice sui sistemi alimentari, valorizzando le naturali sinergie del sistema Onu e le competenze delle agenzie delle Nazioni unite insediate a Roma.
L’Italia, Presidente di turno del G20, ha assunto come temi quelli di People, Planet e Prosperity. Si tratta di riprendere uno degli intenti più ambiziosi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: ‘sconfiggere la fame’. La Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare e l’iniziativa tesa a mobilitare una nuova ‘coalizione per il cibo’ – concluso il presidente Mattarella – sono punti fermi da cui muovere, nel pieno rispetto delle culture alimentari di ciascuno, consapevoli che non esistono soluzioni preconfezionate per raggiungere l’obiettivo ‘fame zero’».
Come ricordato dal Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, oggi circa il 40 % dell’umanità, cioè tre miliardi di persone, non può permettersi una dieta sana. Cresce la fame, così come sotto nutrizione e obesità. L’impatto economico del covid 19 ha ulteriormente peggiorato una già grave situazione in quanto la pandemia ha reso impossibile ad altre 140 milioni di persone l’accesso al cibo di cui hanno bisogno.
Al tempo stesso, il nostro pianeta sconta pesantemente il modo in cui produciamo, consumiamo e sprechiamo il cibo. Questo sta mettendo una pressione epocale su risorse naturali, clima e ambiente, oltre a costarci migliaia di miliardi ogni anno.