Con il ‘Trattato del Quirinale’ i due Paesi si impegnano a tutelare le produzioni contro i falsi
Francia e Italia si “impegnano a sostenere, proteggere e promuovere, sia nell’Unione Europea che nei Paesi terzi, a livello bilaterale, plurilaterale e multilaterale, le denominazioni d’origine e le indicazioni geografiche registrate nell’Unione Europea”: è quanto si legge nel Trattato del Quirinale, il trattato di collaborazione rafforzata appena firmato tra i due Paesi.
Con questa dicitura si riassume l’impegno a combattere i falsi a tavola che ingannano i consumatori e colpiscono duramente l’economia e l’occupazione nei due Paesi. Ad unire i due Paesi è quindi la lotta all’agropirateria internazionale che colpisce i prodotti simbolo del Made in Italy dal parmigiano al prosecco, dal provolone al pecorino romano, dal salame alla mortadella, ma anche quelli transalpini come Champagne, Beaujolais, Bordeaux, Cognac e tra i formaggi il Brie e il Camembert.
Con la firma del Trattato, Italia e Francia “agiscono di concerto a livello europeo per favorire la resilienza, la sostenibilità e la transizione del sistema agricolo e agroalimentare, garantendo al contempo la sovranità alimentare dell’Unione Europea. In proposito, esse sostengono misure a favore della lotta contro gli sprechi alimentari e la gestione del rischio, nonché i progetti di sviluppo sostenibile nell’ambito delle filiere agroalimentari e dell’agricoltura biologica, con l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia della fertilità e della biodiversità del suolo. Le Parti s’impegnano altresì a sostenere progetti di lotta alla deforestazione, in particolare in seno al Partenariato delle dichiarazioni di Amsterdam”.
L’agricoltura italiana è prima in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi di euro davanti proprio alla Francia che arriva a 30,2 miliardi di euro. L’Italia è inoltre prima nel 2021 nella classifica dei produttori mondiali di vino, con 44,5 milioni di ettolitri davanti a Spagna e Francia. Ed è in Europa il Paese che ha il più alto numero complessivo di prodotti a denominazione di origine registrati e tutelati a livello comunitario potendo contare su ben 316 denominazioni (contro le 260 dei cugini d’oltralpe).