Nessun favore alle pratiche esoteriche dell’associazione tedesca contestate dal mondo scientifico
C’è chi racconta di una telefonata arrivata dal Quirinale: un invito a un “supplemento di riflessione” su una legge che “presenta elementi di complessità e suscita dubbi nella comunità scientifica”. Trarrebbero origine (anche) dall’invito del più alto grado della Repubblica i due emendamenti alla legge sull’agricoltura biologica approvati con 421 voti a favore e nessun contrario dalla Camera che hanno escluso ogni possibilità di equiparazione tra biologico e biodinamico.
Il via libera di Montecitorio rispedisce il testo al Senato per la definitiva approvazione. Una vittoria per la comunità scientifica che si è espressa sempre molto duramente contro la biodinamica, marchio registrato nel mondo dall’associazione privata di imprese, con casa madre in Germania, Demeter e che si richiama alla visione spiritualista del teosofo esoterista Rudolf Steiner.
«Non si può promuovere il pensiero magico in una legge dello Stato» ha detto la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo richiamando alle note pratiche quali la concimazione con letame inserito nel corno di una vacca, che abbia partorito almeno una volta, tenuto sottoterra, poi estratto e dinamizzato con acqua. Durissima era stata anche la presa di posizione del premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi: «Il marchio “Biodinamica” è di proprietà di una società multinazionale con fine di lucro, la Demeter Int., che con il riconoscimento legislativo avrebbe acquisito un vantaggio competitivo rilevante rispetto ai tanti agricoltori che con serietà, onestà e sacrificio si sforzano di rispettare i disciplinari dell’agricoltura biologica».
I calcoli sull’incidenza della produzione di quanti si affidano alla biodinamica rispetto al biologico sono molto generici e poco aggiornati: In Italia, secondo l’Osservatorio Sana di Nomisma, l’agricoltura biologica seriamente praticata vale 4,6 miliardi di euro e la percentuale della biodinamica sembra attestarti sul 5% circa.
«Sul Dld biologico – ha detto il presidente di Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino – dobbiamo andare avanti ma non possono, tuttavia, essere ignorate le forti perplessità in merito all’equiparazione dell’agricoltura biodinamica al metodo biologico».