La coop di Marzabotto recupera le materie prime e dà lavoro ai rifugiati e ai richiedenti asilo .
Dopo due anni complicati, in cui i grandi eventi hanno dovuto adeguarsi alla nuova dimensione digitale, la Milano Fashion Week è tornata a svolgersi ‘in presenza’ ed accanto ai nomi più noti della moda italiana, ha dato ampio spazio ai brand emergenti ed ai progetti sempre più votati a una moda sostenibile. Qui si segnalava un significativo debutto italiano: quello della piccola cooperativa bolognese “Cartiera” che esponeva i suoi accessori e le sue borse.
Lo spazio era quello del Fashion Hub, allestito nell’Adi Design Museum, nell’ambito del progetto “Designers for ethical fashion” dedicato alla moda etica e sociale. Vi hanno partecipato i marchi “Sep” di Ginevra e l’indiano “Ara Lumiere”: per l’Italia era selezionato proprio il laboratorio di Marzabotto, nato nel 2017 all’interno del complesso industriale dell’ex cartiera di Lama di Reno, che utilizza pellami e tessuti di scarto provenienti dalle aziende più prestigiose per realizzare prodotti di ottima rifinitura artigianale, offrendo un lavoro stabile a rifugiati e richiedenti asilo, persone svantaggiate appositamente formate in laboratorio da esperti artigiani.
Le borse e gli accessori sono realizzati a mano e tutta la produzione è basata sul riciclo e l’utilizzo di risorse al minimo impatto ambientale. “Cartiera” collabora con i distretti conciari italiani, di Toscana, Veneto e Campania e grandi brand. Con Lamborghini dà una seconda vita ai pellami selezionati per gli interni delle vetture; da Ikea ottiene i tessuti di fodere di divani fuori produzione e per Fendi crea prodotti unici a marchio con i ritagli.
«È per noi una grande soddisfazione essere stati selezionati tra i tre progetti di moda etica presenti nel Fashion Hub – commenta la responsabile di produzione Tatiana di Federico – Siamo gli unici partecipanti dall’Italia e questo ci rende particolarmente orgogliosi».
«Nel produrre accessori di moda disegniamo un nuovo futuro – puntualizza il fondatore Andrea Marchesini Reggiani – perché il lavoro dà concretezza ai progetti di vita dei nostri artigiani».