Riciclo, recupero materiali, rispetto per l’ambiente sono la scelta etica di un settore basilare
Coniugare gli antichi saperi con l’innovazione e l’ecosostenibilità, questo il futuro del sistema moda toscano secondo quanto emerso durante la manifestazione “Made in Italy: valore Economico, Sociale, Etico. Cucire, Tramare, Ordire, Tessere, Formare…Etica!” che si è conclusa nell’ambito della mostra dell’Artigianato di Firenze.
L’iniziativa organizzata da Cna Federmoda nazionale ha come obiettivo quello di esplorare la complessità della filiera moda al fine di definire nuove modalità per discutere i temi del Made in Italy.
«Cna Toscana – ha affermato il Presidente di Cna Toscana, Luca Tonini – sta lavorando con grande attenzione sullo sviluppo e incremento dell’economia circolare, soprattutto per quanto riguarda il settore moda e pelletteria. Ci stiamo impegnando sul fronte del riciclo e del recupero dei materiali per un maggiore rispetto dell’ambiente. La nostra attenzione è rivolta anche ai contoterzisti che sono la maggior parte dei nostri affiliati nel settore moda e pelletteria. Si tratta di un settore fondamentale, spesso bistrattato dalle grandi griffe. Il lavoro artigiano contoterzista in molti casi è sottomesso ai prezzi dettati dai grandi marchi della moda, è ciò crea non poche difficoltà».
Il comparto Moda Toscana è composto per lo più da imprese di piccole dimensioni, con il 77% che ha meno di 10 addetti e il 98% che non supera i 50 addetti, che compongono un macro-comparto capace di fatturare annualmente circa 9 miliardi di euro, vale a dire il 14% del fatturato totale del comparto manifatturiero. Il dato toscano incide su quello italiano per il 32% e, a livello regionale, la Toscana è al primo posto per valore di fatturato prodotto dal comparto.
«Vestire italiano – ha sottolineato l’assessore alle attività produttive, Federico Gianassi – è da sempre sinonimo di prestigio e qualità: a causa della pandemia il sistema moda si trova di fronte a profondi cambiamenti strutturali che rappresentano una sfida e richiedono uno sforzo innovativo, su tutti la sostenibilità. Sono proprio le società di moda in condizione di essere le principali artefici di questo processo virtuoso».