Le quattro università regionali unite nel progetto per la valorizzazione e tutela delle doc e igp
«Dopo averlo fatto per l’automotive, con la creazione di Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna), lanceremo l’Università del food insieme ai quattro atenei regionali: Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara e Parma, ateneo capofila del progetto nella Città creativa Unesco per la gastronomia». Lo ha annunciato sui social il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a conclusione dell’edizione 2022 di “Cibus”.
Il progetto è ambizioso: fare dell’Emilia Romagna il centro internazionale delle eccellenze enogastronomiche. In regione, il comparto da solo vale il 16% del totale dell’export agroalimentare nazionale, primo in Europa per numero di DOP e IGP (44 per il settore alimentare e 30 per quello dei vini). E primo in Italia per valore delle DOP e IGP alimentari: 3,1 miliardi di euro, oltre il 40% del valore nazionale. Di più : sale il valore della produzione a 4,5 miliardi (+ 8%) e cresce l’occupazione (+ 13%).
Le specialità più vendute all’estero sono le carni lavorate, i prodotti lattiero-caseari e quelli da forno. In cima ci sono naturalmente il Parmigiano reggiano e il prosciutto di Parma. Poi la mortadella di Bologna, lo zampone e il cotechino di Modena, la coppa piacentina, il culatello di Zibello, l’aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia, il formaggio di fossa di Sogliano, lo squacquerone di Romagna, il Panpepato e la salama da sugo di Ferrara, l’agnello tipico dell’Appennino.
Già a marzo la Regione aveva lanciato una campagna di comunicazione per promuovere i prodotti Dop e Igp attraverso i gestori e i clienti di alberghi e ristoranti delle città d’arte e della Costa.
L’Università avrà il compito di preservare e promuovere questi giacimenti gastronomici, identità e cultura del Made in Italy con il non celato obiettivo di creare lavoro qualificato investendo sul futuro di ragazze e ragazzi.
«Sarà una esperienza unica al mondo – conclude il presidente Bonaccini – che attrarrà e formerà professionisti del settore del cibo, giovani da ogni Paese, insieme alle più grandi imprese dell’agroalimentare».