Questo nuovo modo di vendita di prodotti unici è occasione nel mondo per grandi liti giudiziarie
Il 2021 ha segnato il successo dei Non Fungible Token (l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su catena di blocchi digitali di un bene unico non riproducibile) con l’ingresso in questo mercato dei grandi brand, ma anche un aumento delle cause legali portate davanti ai giudici di tutto il mondo per le incertezze legali che questa nuova forma commerciale ha creato.
Primo esempio è quello della Nike che a febbraio ha citato in giudizio StockX, una piattaforma online che vende scarpe da ginnastica. Questa ha deciso di lanciare una collezione di NFT raffiguranti celebri sneakers e tra queste collezioni, chiamate Vault NFT 8, ce ne sono alcune che raffigurano delle scarpe della Nike per le quali gli NFT non sono mai stati autorizzati. In tribunale StockX si è difesa sostenendo che gli NFT erano concepiti come una sorta di “scontrino digitale”, cioè associato all’acquisto delle scarpe fisiche.
Nike dal canto suo sostiene che il processo prevede che ogni NFT sia collegato ad un bene fisico, cioè un paio di sneakers in magazzino, tuttavia quando si acquista il Non Fungible Token le scarpe restano in deposito fino a quando non vengono riscattate. Di conseguenza prima di riscattarle la risorsa digitale può essere venduta più volte separatamente e questo non le conferisce caratteristica di ricevuta digitale.
Anche il marchio di lusso Hermès ha portato gli NFT in tribunale per una vicenda simile a quanto accaduto alla Nike: a gennaio Hermès che produce una linea di borse chiamata Birkin fatte di pelle colorata ha denunciato l’artista Mason Rothschild per aver creato una collezione di NFT proprio ispirata a questi accessori.
Di ambito completamente diverso è la querelle che contrappone Quentin Tarantino e la Miramax, la casa di produzione cinematografica. Tarantino con un comunicato web ha annunciato il lancio di una collezione di soli 7 NFT super rari ispirati a sette scene iconiche del film Pulp Fiction: il primo, con le fotografie della sceneggiatura originale di Pulp Fiction e un commento in voce di Tarantino, è stato venduto senza la collaborazione di Miramax, che nel 1993 si occupò di produrre il film.
Miramax ha denunciato Tarantino perché sostiene che la cessione dei diritti d’autore non permetta al regista il lancio degli NFT.