Il Consorzio Eco-Simbiotico ha originato una certificazione per la produzione di cibo più buono .
Un innovativo sistema di produzione agroalimentare basato su processi e pratiche che siano in grado di arricchire il suolo anziché impoverirlo: questa è la sfida alla quale vuole rispondere l’Agricoltura Simbiotica
A definire il dettagliato disciplinare di questa nuova tecnica sviluppata in seguito a studi e sperimentazioni del Consorzio Eco-Simbiotico, è Sergio Capaldo, già responsabile zootecnia di Slow Food e direttore del Consorzio di allevatori “La Granda” di Genola, nel Cuneese. A gestire la certificazione Agricoltura Simbiotica è la società consortile Ecosi che ha finora ricevuto la richiesta di adesione da parte di quattordici aziende agroalimentari.
Invece di concentrarsi unicamente sul prodotto che finisce sulle nostre tavole, l’agricoltura simbiotica si focalizza sulla salute della terra, per un cibo più genuino e sostenibile. L’agricoltura simbiotica è un sistema di produzione che non usa la chimica, ma l’arricchimento naturale del terreno mediante formulati microbici che comprendono batteri “amici”, quali funghi, humus e minerali zeolitici, capaci di stimolare la ripresa della biodiversità e dell’attività microbica del suolo. Oltre all’abolizione di OGM e prodotti derivati da OGM, questo modello agricolo pratica la rotazione delle colture, la minima lavorazione, la diminuzione drastica del consumo di fertilizzanti azotati, fosfatici, potassici e fitofarmaci.
I benefici dell’agricoltura simbiotica coinvolgono anche gli animali, poiché per la loro alimentazione si possono utilizzare materie prime dall’elevato potere nutrizionale, essenziali per la loro salute. E, secondo uno studio del British Journal of Nutrition, i frutti destinati all’alimentazione umana sono anche più ricchi dal punto di vista nutrizionale e nutraceutico.
Già in commercio sugli scaffali di Eataly, si possono trovare il latte Erbalatte (Azienda Agricola La Corte), la toma (Caseificio Ceirano & Villosio), la mozzarella primo sale (Coop Tesori bio), le confetture e composte di frutta (La Sandrina), le insalate (Azienda Agricola Gambaro), le uova (Azienda Agricola Alessandro Varesio) e l’hamburger Giotto de La Granda (Azienda Agricola Ponso e Azienda Agricola Prato).