I consumatori sembrano essere maggiormente attratti dai cibi salutistici che promettono benefici
Novità dall’Ossevatorio Immagino di Gs1 Italy, la cui 11esima edizione analizza gli acquisti effettuati nei supermercati fino a dicembre 2021, attraverso i claim riportati sull’etichetta dei prodotti: oltre 128 mila quelli monitorati tra alimentari e non, per 39 miliardi di vendite, pari 83% del sell-out totale.
La prima sorpresa è che, dopo anni di continuo incremento, i richiami all’italianità e al ‘free from’, cioè all’assenza di un determinato tipo di ingrediente, sembrano flettere nell’attenzione degli acquirenti che stanno spostando la loro attenzione verso i cosiddetti ‘cibi salutistici’. «Complessivamente, il paniere dei prodotti che comunicano on pack l’attenzione alla sostenibilità ha realizzato 12,5 miliardi di vendite – si legge nel report – contribuendo per il 32,2% al giro d’affari del totale rilevato».
In particolare gli italiani «preferiscono prodotti riciclabili e biodegradabili: ad esempio il claim “ok-compost” fa segnare +35,3%, “Mater-Bi” +19,4%, “Compostabile” +16,6%».
Emerge anche il tema “meno emissioni CO2” (+12,9%). «Latte Uht parzialmente scremato, verdura di quarta gamma (insalate miste), terza lavorazione bovino, pomodori sono state tra le categorie dalle migliori performance», specifica il report. Quasi 24mila prodotti per 8,9 miliardi di vendite mettono in evidenza l’italianità, ma il giro d’affari si ferma (-0,1%). Nel free-from (14 mila prodotti per 7,2 miliardi di vendite, -0,1%) fanno invece eccezione gli alimenti che segnalano pochi zuccheri, meno calorie e i “non fritti”;?dopo i claim “senza lattosio” e “senza glutine” emerge anche il “senza uova”.
Dalla spirulina allo zenzero, non sembra frenare la voglia degli italiani dei cosiddetti cibi “healthy” – salutari o benefici o superfood. I consumi sono infatti aumentato del +3,5% lo scorso anno.
Gli incrementi più elevati sono stati il +49% della spirulina – della categoria “superfood”, in cui è da segnalare anche il successo di matcha e açai con crescite attorno al +20% – e il + 31,4% della canapa (infusi) della categoria “semi”.
La “famiglia” con il peso più rilevante sul paniere (2,4% sul valore delle vendite totali e 2.419 referenze) è però quella dei “superfruit”: l’avocado cresce del +21% seguito dal cocco con il +19,9% e altrettanto bene fanno le mandorle e mirtilli.