Salone del Gusto di Torino: il Consorzio di Tutela porta le eccellenze della zona di produzione .
Due masterclass per far conoscere l’Asolo Prosecco, il suo straordinario territorio d’origine e gli altri prodotti dell’eccellenza agricola della territorio asolano: è l’obiettivo della partecipazione del Consorzio Asolo Prosecco a Terra Madre – Salone del Gusto 2022, la manifestazione internazionale organizzata da Slow Food dal 22 al 26 settembre al Parco Dora di Torino.
Sarà l’occasione privilegiata per parlare non solo delle bollicine asolane, in continua ascesa di consenso e di volumi, ma anche della prossima costituzione della Comunità del Cibo dell’Asolo Prosecco, un progetto che vedrà fianco a fianco il Consorzio Asolo Prosecco e Slow Food Veneto per dare valore alle piccole produzioni agricole e agroalimentari di eccellenza dei Colli Asolani, del Montello e del Monte Grappa, con una particolare attenzione alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi.
Al centro del progetto potranno esserci di volta in volta, insieme all’Asolo Prosecco, i numerosi gioielli dell’agricoltura locale, come le mele antiche di Monfumo, le erbe officinali asolane, le pere della varietà sucarón, le ciliegie di Maser, i formaggi del Monte Grappa, i salumi tradizionali, il pane dei forni artigiani, i marroni, i funghi del Montello, i distillati, le birre artigianali ottenute da cereali coltivati nella zona, il sidro prodotto con frutta locale.
«Nel momento del massimo successo sin qui raggiunto dall’Asolo Prosecco, ormai saldamente posizionatosi al quarto posto tra le denominazioni spumantistiche italiane e in ulteriore crescita del 18% su base annua ad agosto – spiega Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio Asolo Prosecco – ci sembra doveroso farci interpreti delle molte sfumature della nostra tradizione agricola, da preservare, valorizzare e promuovere come bene culturale.
Per questo abbiamo intrapreso con Slow Food un percorso orientato alla costituzione di una Comunità del Cibo dell’Asolo Prosecco, con l’obiettivo di garantire uno sviluppo locale economico, sociale e ambientale armonico e rispettoso degli equilibri naturali.
Del resto, da noi la viticoltura è poco impattante: la percentuale di superficie coltivata a vigneto nei comuni del nostro territorio è appena del 6%, pari a 0,02 ettari per abitante, mentre i boschi e le foreste rappresentano tuttora il 29% della superficie totale della zona».