Per salvare il portafoglio, si tradisce il market abituale e si ricercano i prodotti in offerta .
Le incognite che caratterizzano l’attuale scenario macro-economico spaventano la filiera agroalimentare ed anche il sentiment delle famiglie valutato a settembre va di pari passo. L’esito è che il ‘food business community sentiment’ rispecchia quello di chi ha perso punti di riferimento, sta rimettendo in discussione i paradigmi del passato e si sente confuso.
È quanto ha sottolineato la sesta edizione del convegno “Befe Processors 2022” organizzato da Nunhems Italy, marchio sotto il quale BASF offre sementi orticole, partnerships e soluzioni orientate al cliente per l’intera filiera orticola. L’analisi ha preso le mosse dalla ricerca di Rem-Lab, il Centro di Ricerche su Retailing e Trade Marketing dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sulle abitudini di acquisto dei consumatori italiani.
Quel che emerge è la strategia adottata dai consumatori per contenere la spesa alimentare in questa fase di generale difficoltà economica delle famiglie. In primo luogo è aumentata l’infedeltà alle marche e alle insegne: quanti fanno acquisti in una sola catena distributiva sono solamente il 73,2% a settembre 2022, erano l’81,9% nel 2019, cercando il giusto rapporto tra qualità e prezzo da un supermercato all’altro. Altro elemento che emerge chiaramente è che i consumatori si spostano dalla Gdo convenzionale al discount.
Sempre alla ricerca del risparmio famigliare, i rimedi messi in atto sono anche la riduzione degli sprechi (64,8%), gli acquisti di prodotti in promozione (49,6%) e minori acquisti di prodotti non immediatamente necessari per il 48,7%.
«Le incognite che caratterizzano l’attuale scenario macro-economico – ha spiegato il professore Edoardo Fornari, docente di Marketing all’Università Cattolica di Piacenza – sono l’energia, l’inflazione, i tassi di interesse, la geopolitica, il debito pubblico e il clima di sfiducia. La maggior parte dei consumatori si è fatta più attenta alla convenienza dei prezzi. Ma non vuole rinunciare al servizio a quale erano abituati: è questo che li porta a diventare sempre più infedeli a marche e insegne».