In arrivo dalla Turchia tramite una società svizzera 23 tonnellate bloccate dalla GdF di Vicenza
Con l’arrivo dell’inverno, l’approvvigionamento di fonti economiche per il riscaldamento delle abitazioni si fa più urgente e, parallelamente, si fa più aggressiva l’attività di contraffazione. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito del più ampio contrasto ai traffici illeciti di prodotti contraffatti o non sicuri per i consumatori, hanno posto sotto sequestro amministrativo cautelare 23,40 tonnellate di pellet, per un totale di n. 1559 sacchi.
L’operazione ha interessato una società a responsabilità limitata con sede legale a Tezze sul Brenta che poneva in vendita online e tramite social network pellet prodotto in Turchia e importato per il tramite di una società svizzera. Quello messo in atto dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Bassano del Grappa è stato un cosiddetto ‘controllo a posteriori’ sui prodotti venduti e sulla qualità dichiarata in dogana. Hanno accertato che il pellet veniva messo in vendita in violazione delle disposizioni in tema di etichettatura, in quanto privo delle necessarie indicazioni in lingua italiana che devono essere poste all’attenzione dei consumatori finali, quali, ad esempio, le precauzioni particolari per l’impiego e la composizione del materiale di base.
Una volta completato il controllo su questi specifici aspetti, è stata riscontrata la violazione in materia di sicurezza prodotti: da qui la contestazione elevata nei confronti del rappresentante legale, quale trasgressore, e della società, quale responsabile in solido. La sanzione amministrativa ammonta ad oltre i mille euro.
Questa tipologia dell’intervento effettuato dalle Fiamme Gialle con un approccio di tipo trasversale, si inserisce nell’alveo delle attività a contrasto delle frodi doganali e a tutela del mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale, al fine di salvaguardare la collettività e i consumatori finali e attuare un mirato e costante presidio di legalità anche con riguardo all’attuale particolare momento di crisi economica che mette i consumatori in una posizione di minor autotutela rispetto alle norme di sicurezza personale e ambientale.