Offerte, sconti e rinuncia alla qualità: le famiglie cercano di sfuggire all’aumento dei prezzi .
“Il caro prezzi taglia del -6,3% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani, che sono però costretti a spendere comunque il +6,6% a causa dei rincari”: l’analisi è fatta da Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a novembre 2022 e testimoniano la chiusura di un anno difficile per i consumatori.
I quali, per difendere il proprio portafoglio in difficoltà, hanno ridotto la qualità dei propri acquisti: “la situazione di difficoltà delle famiglie – sottolinea Coldiretti – è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,3% nelle vendite in valore, il più elevato nel dettaglio”. Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di più sugli aumenti nel carrello ci sono la verdura che precede sul podio pane-pasta-riso e poi carne e salumi. Una situazione che costringe gli italiani ad andare a caccia dei prezzi più bassi: accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio si sono affermate vendite sottocosto, che devono seguire regole precise, e buoni spesa.
Inoltre gli italiani sono stati spinti a contenere le cosiddette ‘spese d’impulso’, quelle non immediatamente necessarie ma indotte dalle tecniche commerciali: così l’81%, secondo l’analisi Coldiretti/Censis, ha preso l’abitudine di redigere prima di entrare nel punto vendita una lista ponderata degli acquisti da effettuare.
«Per affrontare il caro-prezzi e le bollette alle stelle – spiega il presidente Assoutenti, Furio Truzzi – le famiglie non solo tagliano le spese primarie come gli alimentari, ma modificano profondamente le proprie abitudini di acquisto e puntano sempre più sul risparmio dei discount alimentari. Dati, quelli sulle vendite, destinati, purtroppo, a peggiorare: il fenomeno del caro-benzina che sta interessando il nostro Paese, e il forte rialzo dei listini dei carburanti come effetto delle maggiori accise, avrà effetti diretti sui prezzi al dettaglio, portando i listini a salire ulteriormente e i consumi delle famiglie a scendere».