Assoutenti denuncia anche l’impennata dei prezzi per i biglietti aerei per il ponte del 2 giugno
Commentando le stime diffuse dall’Istat, Assoutenti non ha dubbi: “I dati sull’inflazione di maggio dimostrano come l’emergenza prezzi sia tutt’altro che risolta in Italia, con i listini al dettaglio che per alcuni comparti, come alimentari e carrello della spesa, rimangono a livelli elevati”.
Quello che le famiglie stanno sperimentando sulla loro pelle trova conferma oggettiva nei numeri: «Nonostante la frenata dell’inflazione – sottolinea il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – solo per l’acquisto di cibo e bevande una famiglia con due figli si ritrova oggi a spendere 915 euro in più su base annua, a causa dei pesanti rincari che hanno colpito il settore alimentare. I consumatori stanno reagendo tagliando la spesa alimentare e rinunciando sempre più alla qualità, pur di far quadrare i conti a fine mese. Per questo crediamo sia indispensabile realizzare, in collaborazione con la GdO, i produttori e gli enti locali, un paniere di beni a prezzi calmierati, da individuare mese per mese a seconda dell’andamento dei listini al dettaglio, per consentire a tutte le famiglie di mettere il cibo in tavola senza subire salassi, tutelando così redditi e potere d’acquisto».
Per non dire degli aumenti che si registrano anche oltre l’agroalimentare: dei 15 milioni di italiani che si metteranno in viaggio per il ponte del 2 giugno, la stragrande maggioranza (il 94%) resterà in Italia, e questo a causa dei costi proibitivi dei voli che hanno raggiunto in Italia livelli astronomici.
Assoutenti, prendendo in esame solo le principali destinazioni europee, ha verificato che un biglietto di andata e ritorno arriva a superare i 500 euro in occasione del prossimo ponte: «Le tariffe aeree sono oramai fuori controllo – denuncia il presidente Truzzi – e regalarsi un viaggio all’estero pur rimanendo entro i confini europei è sempre più dispendioso. E se la stragrande maggioranza dei viaggiatori rimarrà entro i confini nazionali, speriamo non debba subire il “pizzo” di ulteriori rincari, dal cappuccino all’alloggio, passando per lettini, ombrelloni, ristoranti e servizi vari, da parte di commercianti e operatori disinvolti».
1 giugno 2023