Apicoltori denunciano: il business dei viticoltori è anteposto all’interesse di ambiente e salute
Il Tavolo diocesano sulla sostenibilità ambientale si è incontrato con i rappresentanti dei Consorzi di tutela del Prosecco DOC e del Conegliano Valdobbiadene DOCG e quelli dell’associazione “Salute e Ambiente” in rappresentanza di tutto il coordinamento di “Fare Rete”, per un confronto sul tema della deroga concessa dalla Regione del Veneto all’uso del Clorpirifos metile per combattere la cicalina della vite (Scaphoideus titanus),vettore responsabile della flavescenza dorata che minaccia pesantemente i vigneti.
Il primo rilievo fatto dal Consorzio Conegliano Valdobbiadene DOCG dimostra una diminuzione di più del -70% rispetto all’anno scorso della presenza dell’insetto: la temuta patologia della vite risulta in realtà piuttosto sotto controllo quest’anno. È stato inoltre sottolineato che il Clorpirifos metile non è comunque ammesso dal Protocollo viticolo del Consorzio DOCG.
Ciò non toglie che una dura presa di posizione sia stata assunta dagli apicoltori del Veneto che si sono schierati contro l’utilizzo dell’insetticida clorpirifos metile: “Nuoce alla salute umana, uccide api e insetti impollinatori, rappresenta un grave danno per la biodiversità. Siamo perplessi e contrari di fronte alla scelta della Regione Veneto di autorizzare in deroga l’uso della molecola insetticida clorpirifos, contro la malattia della vite”.
“A favore della produzione vinicola – sottolineano l e quattro principali associazioni di categoria, che compongono la Consulta regionale per l’apicoltura del Veneto, in rappresentanza di 6 mila apicoltori con 80mila alveari – sembra sottovalutato l’impatto provocato sull’ambiente dalla morte di api e altri insetti impollinatori che svolgono un ruolo fondamentale per l’ecosistema e per consentire alle piante di generare frutta e semi».
La Ue, ricordano gli apicoltori, ha vietato il clorpirifos nel 2020 perché è una molecola neurotossica, cancerogena e interferente endocrina per l’uomo. Inoltre, l’autorità europea per la sicurezza alimentare ha dichiarato l’impossibilità di stabilire un livello di esposizione sicuro rispetto alla sua capacità genotossica di danneggiare il Dna umano. “Ci chiediamo – concludono le associazioni – quanto ancora si farà pendere la bilancia a favore degli interessi economici rispetto alla salute dell’uomo, dell’ambiente e delle api”.
23 giugno 2023