Un nuovo fronte contrappone l’Italia alla UE: impossibile rispettare le indicazioni entro il 2030
«Per affrontare e vincere le sfide future che attendono il settore sarà fondamentale puntare e investire sempre di più su ricerca e innovazione, che saranno due cardini dell’agroalimentare del domani». Questa l’indicazione strategica espressa dal Sottosegretario al Ministero dell’agricoltura, Luigi D’Eramo, nel corso di un incontro con un gruppo di imprenditori abruzzesi legati alla filiera della viticoltura e della distribuzione della costa teatina.
L’incontro ha avuto come punto di partenza la minaccia di abbandonare i terreni coltivati da parte dei piccoli agricoltori proprietari di 1 o 2 ettari di terreno a vigneto in quanto non solo i prezzi di produzione sono di molto aumentati, ma anche per i danni causati dalla peronospora che in alcuni vigneti ha praticamente azzerato i raccolti richiedendo la necessità di usare trattamenti fitosanitari più costosi.
Proprio la ‘questione fitosanitaria’ è stato il tema sul quale D’Eramo è intervenuto più durmente: «È necessaria a livello europeo una nuova valutazione di impatto della riforma che riguarda i prodotti fitosanitari, che penalizza l’Italia più di altri stati membri. L’obiettivo del target di riduzione assegnato al nostro Paese del 62% entro il 2030 è ingiustificato e discriminatorio. E difficilmente potrà realizzarsi se nel frattempo non saranno messe a disposizione degli agricoltori delle valide alternative». Circa l’allarme per la peronospora sta colpendo l’Abruzzo, così come altre regioni del centro e sud d’Italia, il Sottosegretario ha detto che: «Come Governo ci stiamo adoperando per elaborare disposizioni normative che possano prevedere interventi di sostegno al settore. Stiamo lavorando per mettere in campo delle misure in grado di dare delle risposte a una situazione difficile e per poter aiutare le imprese, soprattutto quelle più piccole».
19 luglio 2023