I ricercatori spagnoli stanno sperimentando la produzione di innovativi materiali più ecologici
Una nuova forma di pannello fotovoltaico si staglia sull’orizzonte dei nostri tetti. Ricercatori dell’Università di Cordoba e un team dell’Istituto di Max Planck hanno condotto uno studio su un nuovo materiale che non solo è capace di assorbire la luce trasformandola in energia ma anche di immagazzinarla per utilizzarla in un secondo momento.
La batteria solare bifunzionale integrata ideata da questo gruppo di studio è basata su nitruri di carbonio 2D. L’utilizzo di questa sostanza porterebbe ad una maggiore rispetto ecologico della produzione di energia verde vista la sua natura atossica, di facile reperibilità e di semplicità di sintesi in laboratorio in un’ottica di chimica sostenibile. La svolta auspicata dal team grazie a questa scoperta è quella di produrre un unico elemento che, come una torta 7 veli, aiuta l’assorbimento e l’immagazzinamento dell’energia grazie ai vari strati con una resa semitrasparente.
La differenza sostanziale con gli attuali pannelli consiste nell’eliminazione delle attrezzature di accumulo. In questo momento i pannelli fotovoltaici canalizzano l’energia verso sistemi di accumulo che immagazzinano l’energia e la rilasciano quando serve. La costruzione di questi accumulatori prevede l’utilizzo di materiali che scarseggiano sul mercato e portano ad un alto costo di produzione e di un conseguente alto costo per i consumatori. Inoltre le attrezzature di accumulo quando arrivano a fine vita richiedono un processo di smaltimento complesso e poco sostenibile per l’ecosistema. L’utilizzo di questi nuovi materiali aprirebbe ad uno sviluppo della tecnologia e dell’installazione anche in luoghi del mondo dove fin’ora non è stata fruttuosa l’installazione. Gli scienziati stanno vagliando i materiali più adatti per una produzione commercialmente sostenibile, gli spessori degli strati e compiendo esperimenti per comprendere come l’interazione dei materiali interagiscono fra di loro.
9 Agosto 2023