Nasce nel padovano un’innovativa progettualità incentrata sul benessere negli ambienti di lavoro
C’è un coerente filo conduttore, che collega la mission “Respira Aria Sana”, intrapresa dalla padovana Idrobase Group con l’inaugurazione dei nuovi uffici (distrutti dal disastroso incendio dell’estate 2022) e che hanno recentemente ottenuto la certificazione di salubrità ambientale Biosafe in classe A: si chiama benessere in ambiente di lavoro ed è frutto di un’innovativa progettualità. “Per questo – anticipa Bruno Ferrarese, Contitolare di Idrobase Group – è nostra volontà di dare vita ad una “start up” aperta a tutti i “portatori d’interesse”, che hanno collaborato alla riuscita di un nuovo “know how made in Italy”, proseguendo così nella strategia per creare innovative reti d’impresa nazionali“.
La verifica nei locali aziendali si è protratta per una settimana attraverso l’utilizzo di un campionatore diffusivo a simmetria radiale, che ha verificato l’eventuale presenza di ben 66 sostanze inquinanti. Tale importante risultato, quantomai significativo allorché la sicurezza nei luoghi di lavoro è tornata drammaticamente centrale per il Paese, è il frutto non solo dell’azione sanificatrice degli apparecchi BKM prodotti dall’azienda e perfezionati in epoca Covid, ma anche della minuziosa attenzione ad ogni elemento ambientale: dalle pitture antibatteriche sulle pareti agli arredamenti anallergici, fino alla tipologia di piante che, alla funzione estetica, affiancano una marcata capacità di assorbire anidride carbonica (ficus robusta, neprolepis, ficus elastica, dypsis lutescens).
Lo stato dell’aria è costantemente monitorato da apposite apparecchiature e chiunque lo può controllare, grazie ad un’ app, che garantisce l’autogoverno della salute propria e dei colleghi di lavoro.
E’ infatti ormai acclarato che la presenza di sostanze chimiche negli ambienti produttivi sia strettamente correlata all’aumento di allergie, intolleranze, ipersensibilità, indicate proprio come patologie ambientali. A partire dalla metà del 1900 sono state immesse nell’ambiente oltre 100.000 nuove sostanze estranee; non solo: l’accresciuta capacità di progettare e costruire edifici energeticamente efficienti, ma per questo caratterizzati da bassa permeabilità all’aria, paradossalmente comporta una maggiore concentrazione di sostanze inquinanti, che rischiano di raggiungere livelli notevolmente più alti rispetto all’esterno.
La stragrande maggioranza delle sostanze inquinanti in ambiente chiuso appartiene alla categoria dei Composti Organici Volatili (VOC), che possono essere tossici o irritanti; altrettanto numerosi sono gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), indicati anche come cancerogeni. Discorso a parte merita la formaldeide utilizzata in molti prodotti industriali e di consumo; le conseguenze alla sua esposizione vanno dalle irritazioni ed allergie ai problemi respiratori fino agli effetti tumorali.
“Il nuovo sistema di areazione, da noi ideato ed ora certificato, abbatte tutte le sostanze inquinanti. Riteniamo che la sicurezza nel luogo di lavoro nasca dal benessere quotidiano dei dipendenti, cui oggi siamo orgogliosi di offrire ambienti virus free – precisa Bruno Gazzignato, Contitolare di Idrobase Group – Come per i cannoni sparanebbia deputati all’abbattimento delle polveri in ambienti di lavoro all’aperto, abbiamo usato l’evoluzione della nostra azienda come test per nuove soluzioni da proporre ai mercati internazionali”.