Idrobase Group impegnata a contrastare il malaffare organizzato che attenta al made in Italy
«Il furto d’identità aziendale colpisce un crescente numero di imprese italiane, che non lo segnalano, perché rassegnate all’impossibilità di essere tutelate sui mercati della globalizzazione. È ormai un vero e proprio attacco del malaffare internazionale al made in Italy delle piccole e medie aziende, che garantiscono riconosciuta qualità, ma hanno difficoltà a fare sistema»: a denunciarlo è Bruno Ferrarese, contitolare della veneta Idrobase Group e che, nel passaggio d’anno, ha reso nota la strategia aziendale per contrastare il fenomeno criminoso che, unitamente alla difficile congiuntura internazionale, ha causato una contrazione di fatturato (10%), cui si risponde con l’obiettivo 2024 di un +20% su un bilancio, che si attesta a circa dodici milioni di euro. Presente in 92 Paesi, Idrobase Group è leader nell’utilizzo delle tecnologie del “respirare sano” (apparecchi anti virus, nebulizzazione idrica, idropulitrici…) e promotrice di reti d’impresa nei settori del “car washing” e dell’abbattimento delle polveri (PM 2.5 e PM 10) in ambienti industriali.
«Per sconfiggere l’industria dei copiatori, particolarmente diffusa sui mercati emergenti, abbiamo deciso di aggredire il loro core business, abbassando i prezzi, ma continuando a garantire la qualità del made in Italy – aggiunge il contitolare, Bruno Gazzignato -. Per riuscirci, mantenendo occupazione e redditività aziendale nella speranza di incisivi provvedimenti delle autorità competenti ad ogni livello per il contrasto al malaffare, stiamo ottimizzando la filiera produttiva, affiancando l’efficienza della metodologia Lean-Toyota alla rivoluzione logistica degli spazi lavorativi che, ponendo l’individuo al centro, massimizzano le potenzialità del team, indispensabile alla crescita aziendale. Dopo le tante energie economiche e creative, spese nella ricostruzione dell’ head quarter padovano a Borgoricco dopo l’incendio del 2022, stiamo passando da un’organizzazione aziendale verticale ad una orizzontale, accorciando le procedure decisionali; tutto ciò permette anche di liberare risorse umane, consentendoci di sviluppare internamente segmenti del ciclo produttivo. Non avere paura di sbagliare è il claim, che vogliamo ci accompagni nell’anno appena iniziato».
«L’obiettivo – precisa Ferrarese – è ridurre i costi, continuando a garantire la qualità del made in Italy per tutelare il valore del nostro brand e battere, sul piano dei prezzi, la concorrenza sleale. Questo è il nostro impegno aziendale, che deve però essere affiancato da una risposta di sistema, guidata dalle autorità politiche competenti e che coinvolga tutti gli attori: associazioni imprenditoriali, sindacati, organizzazioni di mercato. A loro ci appelliamo per bloccare i furti d’identità aziendali, perché solo insieme possiamo tutelare il made in Italy, garantendo futuro anche internazionale all’imprenditoria medio-piccola, asse portante del nostro modello economico».
4 gennaio 2024