Si è tenuto all’Arsenale di Venezia un apposito evento organizzato da Inward e Doc Creativity nell’ambito di Arte Laguna Prize 2024

La creatività urbana è stata protagonista di un importante momento di confronto all’Arsenale Nord di Venezia, dove questa mattina si è tenuto il talk “Operatori Culturali per la Creatività Urbana. Nuovi scenari, sistemi e mercati”. Un evento, organizzato da INWARD e Doc Creativity che ha riunito esperti e professionisti del settore, affrontando temi legati alla crescita sostenibile, alla valorizzazione dei territori e alle opportunità di mercato per operatori culturali e artisti.

Il talk si è svolto nell’ambito di Arte Laguna Prize 2024, il concorso di arte contemporanea che riunisce artisti emergenti, istituzioni e organizzazioni di tutto il mondo in collaborazione con l’Associazione Culturale MoCA. Quest’anno, la rassegna – in programma dal 17 novembre all’8 dicembre – mette in mostra ben 240 opere di artisti provenienti da più di 80 Paesi del mondo, esposte negli spazi dell’Arsenale Nord a Venezia, offrendo uno spaccato dell’arte contemporanea internazionale in grado di accendere i riflettori sui migliori autori emergenti dai quali il sistema dell’arte italiano e internazionale attinge per le rassegne espositive future.

Moderato dal giornalista Aldo Macchi, il dialogo ha offerto spunti e racconti diretti, che hanno evidenziato la sempre più crescente importanza di costruire tra le diverse realtà un approccio strutturato e una rete di collaborazioni per dare nuova vita a un settore in costante evoluzione.

La necessità di una nuova figura professionale

Sul palco, messo a disposizione in occasione della rassegna Arte Laguna Prize, a dare il via al confronto sono state le parole di Luca Borriello, direttore di INWARD- Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, che ha raccontato del lungo percorso che ha portato la sua organizzazione a lavorare per definire chiaramente chi sono i professionisti che operano per la creatività urbana: “Lavoriamo da più di trent’anni negli ambiti di graffiti writing, street art e nuovo muralismo, tra ricerca e sviluppo, istituzioni e produzioni, e come noi centinaia di altri in tutta Italia. Eppure, da qualche tempo, è come insorta la forte esigenza di definirci meglio; così, negli ultimi cinque anni abbiamo disegnato e stiamo promuovendo il profilo professionale dell’operatore culturale per la creatività urbana”. Demetrio Chiappa, presidente di Rete Doc, ha posto l’accento sull’impegno della cooperativa nell’offrire tutele e supporto a professionisti del settore, spiegando come la cooperativa, da oltre 35 anni, sia un punto di riferimento non solo per lavoratori dello spettacolo: “Negli anni sono nate numerose figure professionali, che per necessità o per scelta vivono una dimensione lavorativa discontinua e fluida, trovando nella cooperazione e in Rete Doc un punto di riferimento. – continua poi -. Tra queste spiccano i professionisti dell’arte urbana, il cui percorso abbiamo approfondito grazie alla collaborazione con INWARD, che ci ha dato un forte stimolo per cercare tutele e opportunità. L’arte urbana rappresenta, infatti, un’opportunità culturale e professionale per le città: trasforma gli spazi pubblici e genera nuove figure lavorative tutelate. Investire in questo settore significa promuovere occupazione qualificata e un futuro sostenibile per artisti e operatori culturali, contribuendo alla stabilità e alla crescita sociale delle comunità”.

Creatività urbana e rigenerazione sociale

Tra i temi emersi, grande attenzione è stata dedicata al rapporto tra creatività urbana e trasformazione sociale. “La creatività urbana è sempre più sulla cresta dell’onda. Dai primi anni dieci del XXI secolo, l’Europa stanzia fondi per le periferie per consentire agli operatori culturali di lavorare su territori prima emarginati – commenta Simona Gavioli, curatrice e operatrice culturale -. È sempre più importante il coinvolgimento di figure professionali, oltre agli artisti, come educatori, psicologi, antropologi, curatori o critici d’arte, per un lavoro congiunto e con una cittadinanza che sia attiva e consapevole, per costruire insieme le città del futuro”.

Ad approfondire la necessità di un approccio sinergico è stata Daniela Furlani, Presidente di Doc Creativity, che, impossibilitata per motivi di salute a partecipare di persona, ha affidato la lettura del suo discorso a Barbara Alberti, architetto progettista e consulente in ambito sicurezza eventi e spettacolo: “Per rispondere a queste necessità – spiega Furlani – Doc Creativity insieme a Rete Doc collabora attivamente con chi definisce le caratteristiche del CCNL del nostro settore, puntando ad ampliare le tutele e i diritti anche a quelle professioni di cui ancora non ne riconosciamo le caratteristiche o che sono in continua evoluzione e a supportare chi si trova ancora in cerca di un riconoscimento formale. L’obiettivo è permettere a questi professionisti di accedere a tutte le opportunità disponibili, inclusi, per esempio, i finanziamenti dei grandi bandi europei”. A completare il quadro, la Alberti ha voluto approfondire il tema della sicurezza sul lavoro, evidenziando come sia “una delle più importanti conquiste per i lavoratori e per il mondo del lavoro, sebbene questo diritto sia messo spesso alla prova da procedure e comportamenti poco attenti alla prevenzione. Doc Creativity e tutta la Rete Doc credono fortemente nella diffusione e nella condivisione della cultura della prevenzione sul lavoro come base per la creazione di un ambiente lavorativo sempre più confortevole e, di conseguenza, più sano.

All’interno della Rete, un team di professionisti del settore sicurezza supporta i soci nella corretta applicabilità dei dettami di legge affinché non siano penalizzati nelle loro attività. Grazie alle opportune informazioni, le azioni sulla sicurezza sul lavoro diventano una realtà concreta che incide positivamente sul quotidiano”.

Raccontare il territorio attraverso l’arte

L’arte urbana, per sua stessa natura, è parte integrante del territorio che la ospita e imprescindibile da esso. “Il mondo della creatività urbana è in crescita esponenziale da molto tempo, con grandi e piccoli progetti, nazionali e locali, che apportano un radicale cambiamento estetico dove vengono realizzate le opere – afferma Riccardo Corn79 Lanfranco, artista e operatore culturale -. Per questo è fondamentale fare formazione in questo ambito; progetti impattanti devono avere alle spalle curatori, produttori e artisti con esperienza e conoscenza delle complesse dinamiche degli interventi nel tessuto urbano”. A chiudere il cerchio, la testimonianza di Cesare Bettini, ha portato l’esperienza di chi lavora sul campo, realizzando interventi che dialogano con l’identità dei luoghi: ““Esercito la professione di operatore culturale per la creatività urbana da oltre dieci anni, con l’obiettivo di valorizzare l’identità dei luoghi attraverso opere di arte pubblica. Collaborare con artisti e clienti per dar vita a progetti che raccontino la storia e l’anima di un territorio è sempre stato il mio sogno. Il mio impegno è volto a garantire che ogni intervento artistico non solo aggiunga valore al contesto urbano, ma rispetti anche tutte le fasi del processo tutelando gli artisti e salvaguardando la qualità finale salvaguardando la qualità finale dell’opera dall’inizio alla consegna”. Tra idee, esperienze e visioni, sono state gettate le basi per un nuovo futuro e nuove consapevolezze: fare rete e valorizzare il ruolo degli operatori culturali è la chiave per creare opportunità concrete e sostenibili per gli operatori culturali e per un futuro più sostenibile e inclusivo.

18 novembre 2024