Tre accordi sono stati firmati a Pechino dal vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani per rilanciare la cooperazione Ue-Cina. Il primo accordo firmato è quello dedicato al turismo, che vede Ue e Cina decisi a conquistare più viaggiatori tramite nuovi scambi. Le altre due intese importanti sia per imprese che per i consumatori sono sulla standardizzazione e sulla sicurezza dei prodotti. La prima prevede una maggiore collaborazione fra tecnici cinesi ed europei sugli standard da scegliere per prodotti di interesse comune, aprendo così maggiori opportunità di mercato alle imprese. L’altra ribadisce la collaborazione sulla sicurezza dei prodotti industriali e sulla tracciabilità, un aspetto chiave per la lotta alla contraffazione.
«L’80% dei prodotti contraffatti venduti in Usa e in Europa arriva dalla Cina – spiega Armando Branchini, presidente dell’ECCIA, l’organizzazione che riunisce l’industria europea del lusso, dalla moda fino a nautica e alberghi – Le norme in Cina contro la contraffazione ci sono, il problema è l’applicazione. L’accordo può essere utile, ma cruciale in Europa sarà la nuova legge Ue sulla sicurezza dei prodotti proposta da Tajani, che prevede l’obbligo di indicare il “Made in” sui prodotti in arrivo dall’estero».
Accordi UE-Cina: porte aperte ai ricchi turisti cinesi
Per il turismo, il vicepresidente Antonio Tajani ha annunciato che la Commissione europea presenterà il prossimo novembre una proposta «per facilitare l’ingresso dei turisti, ma anche di studenti e uomini d’affari. Il lavoro con il commissario agli affari interni, Cecilia Malmstrom, è in corso. Vogliamo ridurre i tempi per il rilascio dei visti – ha spiegato Tajani – e stiamo studiando anche le decisioni adottate dagli Usa per i viaggiatori provenienti da Cina e Brasile».
I cinesi ormai sono diventati la maggiore fonte di profitto del turismo a livello mondiale: da soli nel 2012 hanno speso all’estero 79 miliardi di euro e in media, per una destinazione al di fuori del Paese, circa 809 euro a testa. Sempre nel 2012 si stima che i turisti cinesi abbiano speso 3.700 euro per ciascun viaggio in Europa e 4.900 euro per ogni viaggio negli Usa.