Nell’ambito della 1353ª Fiera dell’Agricoltura di Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, è intervenuto anche il Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, l’on. Paolo De Castro, sostenendo che l’Italia deve «diventare grande anche nell’organizzazione e nel fare sistema».
«Siamo i più grandi produttori di mele al mondo – spiega De Castro – perché i piccoli produttori del Trentino-Alto Adige sono riusciti a fare sistema, ma nel nostro Paese questi casi sono ancora un’eccezione. Se la Germania esporta più del doppio di noi non è affatto perché il Made in German sia percepito come un valore. E ricordiamoci dell’Olanda, primo esportatore di agrumi e secondo di pomodori in Europa, pur non producendoli».
Il settore agroalimentare italiano, che vale 250 miliardi l’anno di fatturato, il 15% del PIL del Paese, di cui 35 miliardi realizzati con l’estero nel 2013 (dei quali 5 riguardano il vino), ha enormi potenzialità di sviluppo perché il Made in Italy è molto ambito. Serve però superare la frammentazione e le divisioni e organizzarsi e fare rete. L’Unione Europea, da parte sua, ha introdotto delle regole a difesa delle produzioni agroalimentari di qualità, come il “pacchetto qualità”, approvato dal Parlamento europeo lo scorso anno, che ha introdotto nuove regole per tutelare i prodotti certificati da usurpazioni, imitazioni ed evocazioni.
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