Fernando Zilio, Presidente della Camera di Commercio di Padova, ha annunciato in occasione della presentazione della seconda edizione del “Libro nero della contraffazione”, scritto dal giornalista Antonio Selvatici, la costituzione di un Ufficio anti-contraffazione e infiltrazioni malavita. L’ufficio sarà disposizione delle imprese e si avrà sede all’interno della Camera stessa.
A Padova si è insediato un fiorente e diffuso commercio cinese molto spesso fuori da ogni regola, ma al tempo stesso nella città del Santo è nato il protocollo tra istituzioni, associazioni di categoria e dei consumatori che porta il nome della città e che costituisce una sorta di “road map” per la lotta alla contraffazione su scala nazionale.
«Rispetto alla prima edizione – ha detto Selvatici – ho evidenziato i rapporti tra la camorra ed i clan cinesi nell’importazione e commercializzazione di merce contraffatta dalla Cina, ho svelato una cosa che sanno tutti visto che è persino in un documento della regione Toscana, ovvero che la sola Prato ‘produce’ 1,5 miliardi di ‘nero’. Ho insistito su quanto vale la contraffazione e qual è il danno che arreca al Made in Italy, quali sono i canali che vengono utilizzati e come la Cina stia spiando l’Occidente».
«In un anno – ha ricordato Zilio citando il libro di Selvatici – in Italia sono stati aperti 9.200 money transfer. Intesa SanPaolo, tanto per citare una banca, ne ha in tutto 9.600».
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