Dal primo luglio prossimo, e fino a tutto il 2020, i vini spediti alle Isole Canarie potrebbero essere sottoposti a un’imposta del 5%. L’imposta verrebbe applicata sia ai vini sfusi, sia a quelli imbottigliati.
Il piano è contenuto in una proposta della Commissione Ue al Consiglio e si inserisce nei consueti provvedimenti definiti Aiem, quelli cioè a tutela delle produzioni di un territorio economicamente svantaggiato, e molto legato al turismo, come appunto le isole spagnole dell’Atlantico. Sarebbe la prima volta che il vino rientra nel lungo elenco delle produzioni che il governo locale può scegliere di tassare, in un range dal 5% al 15%.
Dura la protesta del Ceev, l’associazione europea delle aziende vinicole, che con il segretario generale José Ramon Fernandes definisce la misura «ingiustificata e discriminatoria: una vera barriera protezionistica incompatibile con le regole del trattato Ue». Ad essere penalizzati, secondo il Ceev, sarebbero innanzitutto i vini provenienti dal continente spagnolo, ma della misura risentirebbero tutti i Paesi Membri, tra cui certamente anche gli apprezzati vini italiani. Le proposta dovrebbe essere discussa al tavolo del Consiglio dei Ministri Ue alla fine di giugno.
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