Il 58% degli italiani che andrà in vacanza nell’estate 2014, quando mangierà fuori sarà attratto dalla cucina tipica, per la quale è disposto a pagare di più, mentre un altro 26% la preferisce solo a parità di costo. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sulle vacanze “Made in Italy nel piatto”: vi si evidenzia che spesso è in agguato il rischio “tarocco” con i menu’ acchiappaturisti e i falsi souvenir di prodotti tipici che, con la crisi, si moltiplicano lungo tutta la penisola.
Il rischio riguarda le località più turistiche, dove è più facile imbattersi in ristoranti che offrono la cotoletta alla milanese preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell’olio di semi al posto della carne di vitello fritta nel burro; oppure l’oliera contenente olio di dubbia qualità e provenienza spacciato come italiano Dop. «Cresce tra i cittadini – ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – la voglia di mangiare tipico che si scontra troppo spesso con la mancanza di trasparenza, truffe e inganni a tavola. L’ottima attività di controllo delle forze dell’ordine va accompagnata con una maggiore severità delle norme come sta per avvenire con lo stop alle oliere truccate nei ristoranti che potranno servire l’extravergine solo in bottiglie dotate di tappo antirabbocco previsto da un emendamento approvato alla legge Europea discussione al Parlamento».
Vacanze enogastronomiche: i piatti più contraffatti nella penisola
Tra i piatti più contraffatti nella costiera amalfitana, continua la Coldiretti, ci sono la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte, mentre in quella ligure non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Un inganno che colpisce anche la tradizione siciliana con la pasta alla Norma preparata spesso con semplice formaggio grattugiato al posto della ricotta salata. Ma tra i falsi culinari più spacciati lungo tutta la penisola durante l’estate figurano anche il tiramisu’ con la panna al posto del mascarpone e gli spaghetti alla bolognese, una invenzione per stranieri completamente sconosciuta nella città emiliana.
Il pericolo frodi riguarda anche il souvenir enogastronomico del luogo di vacanza che è sempre bene verificare con attenzione. Il consiglio della Coldiretti è quello di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica. Oppure di cercare sulle confezioni il caratteristico logo (Dop/Igp) a cerchi concentrici blu e gialli con la scritta per esteso nella parte gialla “Denominazione di Origine Protetta” o “Indicazione Geografica Protetta”, mentre nella parte blu compaiono le stelline rappresentative dell’Unione Europea.