La Guardia di Finanza di Venezia ha chiuso il 2014 con un maxisequestro: circa 215.000 articoli di bigiotteria, che avrebbero potuto fruttare circa 600mila euro. Gli articoli erano privi dei minimi requisiti di sicurezza dei prodotti e malgrado questo erano in vendita in alcuni negozi di Mestre e Marghera gestiti da imprenditori di etnia cinese.
Ad attirare l’attenzione dei baschi verdi è stata la particolare lucentezza degli articoli posti in vendita, nonché la dicitura “Free Nichel” apposta fraudolentemente sulle etichette. A seguito delle analisi tecniche svolte su un campione di prodotti, è stata accertata proprio l’ingente presenza di nichel, sostanza altamente tossica e dannosa, che può causare patologie cancerogene ed allergiche. È così scattato il blitz delle Fiamme Gialle, volto alla ricostruzione dell’intera “filiera produttiva”, che ha permesso di individuare ben due attività gestite anche stavolta da soggetti di etnia cinese, situate nella provincia padovana ed operanti sull’intero territorio nazionale. La merce, importata dalla Cina e stoccata all’interno dei magazzini, era suddivisa per tipologia di articoli e fasce di prezzo, esposta su scaffali e già pronta per essere immessa sul mercato.