Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha commentato con soddisfazione la sentenza del Tribunale di Mantova, che ha condannato a 18 mesi di reclusione, ad una multa e al risarcimento dei danni il responsabile di un caseificio nel quale erano stati individuati fenomeni di contraffazione. Il beneficio della sospensione condizionale della pena è stato subordinato al pagamento, entro tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, delle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno, sia nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sia del Consorzio del Grana Padano, che si erano costituiti parte civile nel procedimento.
I fatti risalgono al 2008, quando nello stabilimento, situato al di fuori dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano, fu individuata la presenza di circa 150 forme marchiate Parmigiano Reggiano, ma non conformi al disciplinare e prodotte in violazione delle norme dell’Unione Europea a tutela del Parmigiano Reggiano e del noto marchio collettivo a “puntini”. «Anche a fronte della sentenza del Tribunale di Mantova – afferma il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – ci auguriamo che prenda ulteriore vigore l’azione negoziale ed essenzialmente politica che deve impegnare l’Italia e l’Unione Europea alla tutela delle nostre denominazioni. Soprattutto laddove, come negli Usa ad esempio, quelli che per noi sono casi di inganno dei consumatori, vengono invece tollerati, andando a limitare il potenziale delle esportazioni delle nostre Dop nel mondo».