In occasione del recente convegno dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura intitolato “La contraffazione alimentare e il Made in Italy”, promosso da Coldiretti e Camera di Commercio di Pescara, è stato esposto anche il kit di Montepulciano d’Abruzzo, una confezione contenente gli ingredienti che promettono di produrre, a casa propria e in pochi giorni, il vino simbolo dell’economia agricola abruzzese. Il tutto a danno di oltre 20mila viticoltori abruzzesi e di una produzione complessiva di circa 700mila ettolitri di imbottigliato su 17mila ettari dedicati.
Nel “wine kit” acquistabile in rete o anche direttamente in negozi di alcuni paesi dell’Unione europea, è contenuto un liquido che sembra essere mosto concentrato e diversi tipi di polveri che sembrano essere il lievito necessario per la fermentazione, la bentonite per la chiarificazione del vino, il metabisolfito di potassio, il sorbato di potassio come antifermentativo e il liquido chiarificatore. «Un vero e proprio tripudio del falso – commenta il direttore di Coldiretti Abruzzo, Alberto Bertinelli – che danneggia l’immagine e la credibilità conquistata dai produttori abruzzesi con fatica, lavoro e sacrificio». Oltre al danno economico diretto, sottolinea Coldiretti, a preoccupare è quello d’immagine che la diffusione di questi kit provocano tra i consumatori emergenti tra i quali non si è ancora affermata la cultura del vino.