«I tre milioni e mezzo di prodotti sequestrati sottolineano l’efficacia dell’azione di repressione e controllo. Lo certificano i documenti delle Dogane e le numerose audizioni svolte nella Commissione in questi mesi, ma testimoniano anche la necessità di fare il punto sul funzionamento degli strumenti istituzionali e di coordinamento tra i vari soggetti in campo». Lo ha detto Susanna Cenni, capogruppo Pd nella Commissione Contraffazione della Camera dei Deputati, commentando i dati depositati a Montecitorio dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
«Forse è giunto il momento – aggiunge Susanna Cenni – di provare a concepire un riordino della normativa organica con proposte capaci da un lato di sostenere le buone pratiche già in atto. Quelle degli accordi territoriali e quelle delle filiere etiche e virtuose avviate da imprese ed enti locali. Ma anche quelle rappresentate dai comportamenti di valenti magistrati che si muovono già innovando tra le pieghe delle sanzioni e delle norme, e che ci hanno rappresentato qualche limite delle leggi in vigore in materia. Dall’altro lato sarà necessario rivedere norme penali non più rispondenti al danno che la contraffazione produce all’impresa ed al lavoro. Come Gruppo Pd alla Camera stiamo lavorando in questa direzione tenendo conto di tutto questo e ascoltando competenze e indicazioni che provengono dalle tantissime diverse realtà produttive oneste che stanno pagando prezzi pesanti al malaffare della contraffazione».