È pari a quasi 3 miliardi il numero delle sigarette illegali circolate lo scorso anno in Italia: lo dice il rapporto curato da Nomisma, come riferisce un comunicato Adnkronos, che mette in evidenza come il mercato relativo al contrabbando e alla contraffazione delle sigarette abbia arrecato un danno alla filiera del tabacco di oltre 650 milioni di euro, di cui 485 milioni sottratti all’Erario pubblico.
Il mercato illecito delle sigarette è stato pari al 3,4% del consumo legale, il che si traduce in 2,8 miliardi di sigarette di contrabbando di cui 413 milioni contraffatte, con seri rischi alla salute del consumatore, oltre al danno industriale e commerciale. Il 68% della merce sequestrata nella Ue nel 2009 proviene dalla Cina, il 16% dagli Emirati Arabi Uniti considerati una sorta di ‘lavatrice’ per il commercio illegale e l’11% da Cipro.
“In particolare in questo periodo contrassegnato dalla crisi economica internazionale – sottolineano i ricercatori di Nomisma – la contraffazione rappresenta una concreta minaccia per le imprese, per l’occupazione e più in generale per la prosperità di un paese soprattutto ora che questa criticità non interessa solo i prodotti di lusso ma anche i generi di largo consumo: la contraffazione danneggia i consumatori anche in termini di qualità, di igiene e di sicurezza”. Basti pensare che le analisi effettuate sulle sigarette contraffatte, hanno messo spesso in evidenza un eccessivo tasso di nicotina e di catrame contenuti anche nelle sigarette legali, oltre alla presenza di elementi come il piombo, l’arsenico e persino la plastica. Il nostro Paese è un punto di smistamento e di inoltro del tabacco verso le aree del Nord Europa dove più elevate sono le accise sul tabacco e dove dunque è più appetibile il mercato del contrabbando.