Il vino bianco parte alla riscossa contro quello rosso che molti studi dimostrano benefico alla salute. Uno studio italiano pubblicato su ‘Plos One‘, coordinato da Alberto Bertelli dell’università Statale di Milano, dimostra che un acido fenolico contenuto nel vino bianco, l’acido caffeico, rafforza la protezione cardiovascolare aumentando la biodisponibilità di ossido nitrico antiossidante.
Già ricerche precedenti guidate da Bertelli, del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’ateneo meneghino avevano suggerito come alcuni composti (tirosolo e idrossitirosolo) presenti nel vino bianco e comuni all’olio extravergine di oliva potessero avere un effetto benefico sul sistema cardiovascolare, che non comprende solo il cuore e i vasi sanguigni, ma anche i reni. L’ultimo lavoro dello studioso, in collaborazione con le università di Torino e di Pisa e l’ospedale Versilia di Viareggio, mette ora in evidenza come l’acido caffeico del vino bianco contribuisca “in maniera importante” alla protezione del sistema cardiovascolare attraverso un meccanismo di azione che coinvolge l’ossido nitrico. Gli autori hanno osservato, in vitro e in vivo, che bassissime dosi di acido caffeico sono in grado di mettere a disposizione dell’organismo maggiori quantità di ossido nitrico con effetti cardioprotettivi e nefroprotettivi.
“Questi dati – concludono gli scienziati – forniscono una spiegazione ulteriore agli effetti positivi del consumo moderato di vino bianco precedentemente riscontrati in clinica su pazienti nefropatici, e rappresentano un’alternativa per i soggetti che per gusti personali o intolleranze non hanno la possibilità di consumare vino rosso”.