Attualmente il 20% delle vendite all’estero di vini Made in Italy si indirizza verso il mercato tedesco: lo dimostra Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma sul mercato del vino, che ha diffuso gli ultimi dati sul mercato tedesco che sarà oggetto assieme alla Svizzera del prossimo seminario “Focus Germania e Svizzera” organizzato da Wine Meridian in collaborazione Wine Monitor. «Con oltre 2,5 miliardi di vino importato nel 2014, la Germania si colloca al terzo posto tra i principali mercati d’importazione di vino al mondo, dietro a Stati Uniti e Regno Unito» dichiara Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor.
Analizzando i dati rilevati da Nomisma Wine Monitor, colpisce un numero: 25,5 L/anno, che è il consumo pro-capite di vino in Germania, per un totale di 20,4 milioni di ettolitri di vino. La Germania non è sicuramente il Paese europeo dove si consuma più vino (superato da Francia, Italia, Portogallo, Austria, Belgio), ma presenta una predisposizione al prodotto da parte dei consumatori molto positiva. Il tedesco è in media aperto alla diversità del vino, effettua la scelta del prodotto in base al gusto, è sensibile al prezzo ma non è rigidamente legato ad una fascia di prezzo.
Germania e Svizzera: terre di conquista per il vino italiano
Nel complesso il mercato tedesco, che dal punto di vista fiscale non presenta tasse/accise sul vino (per gli esportatori) a parte l’IVA al 19%, è molto attrattivo per le aziende vitivinicole italiane perché la domanda è comunque sostenuta e sta emergendo una tendenza molto interessante. “Aumenta la domanda di vini di qualità e quindi aumenta il prezzo medio di acquisto. Per quanto riguarda la Svizzera, è uno dei primi cinque mercati al mondo per consumo pro-capite di vino, un Paese con una tradizione vinicola simile a quella italiana e quindi culturalmente affine, territorialmente vicino. Questi ed altri ancora sono i motivi che spingono i produttori di vino italiano a cercare opportunità di business in Svizzera.
«La Svizzera – spiega Silvia Zucconi, coordinatore Nomisma Wine Monitor – è da sempre un mercato di riferimento per gli operatori vitivinicoli italiani, con un consumo pro-capite pari a 35,5 litri nel 2014, di cui il 15% realizzati nel canale on-trade. Sebbene i consumi pro-capite siano in tendenziale calo (erano 39,9 nel 2004) e le previsioni al 2018 confermino una flessione dei consumi (34,7 litri pro-capite con un CAGR pari a -0,6%), la Svizzera rimane un mercato di grande interesse: il consumo di vino importato è pari a due terzi dei consumi complessivi».
Secondo un sondaggio Wine Monitor, l’82% della popolazione svizzera tra 18 e 65 anni ha consumato vino in almeno un’occasione negli ultimi 12 mesi; tra questi, il 23% è frequent consumer, cioè ha bevuto vino quasi tutti i giorni o 2/3 volte a settimana.